
Roma, arrestato il filippino che creava droghe più potenti del crack

Un chimico filippino di 40 anni, capace di trasformare lo shaboo in una nuova droga dai potenti effetti psicotropi, è stato arrestato dalla polizia di Roma in una sala scommesse sulla Bufalotta. L’uomo, considerato un trafficante di alto livello, riusciva a produrre cristalli sintetici più forti del crack, in grado di provocare gravi danni cerebrali e, in alcuni casi, la morte. A individuarlo sono stati gli agenti del commissariato Fidene, che da tempo lo tenevano sotto controllo.
Il filippino, appassionato di gioco, è stato fermato giovedì pomeriggio mentre si trovava nella sala scommesse come se nulla fosse. Al momento della perquisizione, ha mantenuto un atteggiamento tranquillo, ma gli agenti non si sono lasciati ingannare. Nelle scarpe con il doppio fondo aveva nascosto una ventina di dosi per ciascun piede, perfettamente sigillate. Subito dopo l’arresto, la perquisizione estesa alla sua abitazione ha permesso di scoprire altri cristalli custoditi in un sottoscala e dentro una scatola.
Secondo gli inquirenti, la droga creata dal filippino rappresenta una nuova frontiera del mercato degli stupefacenti. «Un solo grammo di cristalli ha un valore di 250 euro», spiegano gli investigatori. Si tratta di un prezzo ben superiore a quello di cocaina, eroina o metanfetamina. I cristalli vengono fumati con una pipetta, come avviene per il crack, e il loro consumo lento consente di dividerli tra più persone, amplificando il rischio di diffusione.
Gli effetti di questa sostanza sono devastanti: può provocare regressioni psichiche irreversibili, alterazioni della percezione e comportamenti violenti. A lanciare l’allarme sono stati anche diversi genitori, che avevano segnalato alla polizia cambiamenti improvvisi nei figli. «Da quando usa quella droga non è più lo stesso. Non studia più e cerca sempre un modo per fumare quella robaccia», ha raccontato una madre agli investigatori.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato documenti e appunti che descrivono modalità di produzione e luoghi di distribuzione della droga. Tra le carte, anche elenchi di nomi di presunti spacciatori e clienti, ora al vaglio degli investigatori. Il materiale sequestrato potrebbe portare a nuovi sviluppi e far luce sulla rete di distribuzione della sostanza.
Secondo gli inquirenti, il chimico avrebbe legami con gruppi criminali attivi nel traffico di shaboo, ma si sarebbe distinto per la capacità di creare un composto ancora più potente e redditizio, già diffuso tra i giovani romani. La polizia ora cerca di risalire ai canali di approvvigionamento e ai destinatari della droga sintetica.
Condotto a piazzale Clodio per la direttissima, l’uomo si è dichiarato innocente, ma gli agenti hanno mostrato al giudice le scarpe con il doppio fondo contenenti la droga. Il magistrato ha convalidato l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti e disposto per il 40enne gli arresti domiciliari, in attesa del processo.
La scoperta dei cristalli sintetici della Bufalotta rappresenta un nuovo allarme per la Capitale, dove le forze dell’ordine segnalano una crescente diffusione di droghe chimiche di laboratorio, economiche da produrre ma estremamente distruttive per chi le assume.