
Regione Lazio, tavolo di confronto sui cinema dismessi

Dopo le proteste degli artisti e le pressioni dell’opposizione, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha annunciato la disponibilità a un confronto sulla legge urbanistica che semplifica il cambio di destinazione d’uso dei cinema. L’obiettivo è trovare un punto di equilibrio tra la tutela delle sale e la necessità di contrastare il degrado urbano. La Regione ha convocato un tavolo di confronto con l’Anica, i produttori cinematografici e i presidenti delle commissioni regionali di Urbanistica e Cultura per discutere una soluzione condivisa. Rocca ha sottolineato che le chiusure dei cinema non sono un fenomeno recente e ha ricordato le responsabilità dei governi precedenti, citando le restrizioni imposte alle sale durante la pandemia e la trasformazione di alcuni cinema in sale bingo negli anni passati.
La legge, che dovrebbe essere approvata entro la fine di febbraio, prevede che i cinema, teatri e centri culturali chiusi entro il 31 dicembre 2024 possano essere ristrutturati anche con un cambio di destinazione d’uso dopo sette anni. Per quelli ancora in attività alla stessa data, il termine sarà di dieci anni dalla chiusura. Le nuove norme mirano a incentivare il recupero degli spazi abbandonati, consentendo anche un uso parziale per attività commerciali. Per le sale esistenti, fino al 50% degli spazi potrà essere destinato a bar, ristoranti o palestre, mentre per quelle chiuse da oltre cinque anni sarà possibile aumentare volume o superficie per attrarre investimenti.
Il dibattito resta aperto, con posizioni contrapposte tra chi vede nella riforma un’opportunità per il rilancio delle sale e chi teme che favorisca la loro progressiva scomparsa a vantaggio del commercio. Il Campidoglio, intanto, non intende restare a guardare e il sindaco Roberto Gualtieri discuterà la questione con il suo staff e l’assessorato alla Cultura. In vista dell’incontro, resta la possibilità di trovare un compromesso che soddisfi le esigenze del settore senza penalizzare il patrimonio cinematografico della città.