
Patto per la pasta: Filiera Italia contro la delocalizzazione e le imitazioni

In Italia, la pasta è da sempre uno dei simboli più rappresentativi della tradizione culinaria e culturale, ma anche un settore economico strategico. Di fronte a una crescente concorrenza internazionale e alla tendenza alla delocalizzazione della produzione, Filiera Italia ha lanciato un’iniziativa per preservare e valorizzare la pasta italiana di qualità, promuovendo una filiera 100% nazionale. Il progetto, promosso dal presidente Luigi Scordamaglia, mira a sostenere i produttori italiani di grano duro e pastifici, proteggendo il settore dalle imitazioni e dalle produzioni estere a basso costo.
Questa iniziativa è frutto di una collaborazione tra pastai e agricoltori, volta a rafforzare la presenza della pasta italiana sui mercati esteri e a contrastare la crescente pressione competitiva. Uno dei rischi più recenti è rappresentato dalla Turchia, dove aziende di grandi dimensioni stanno diventando leader nella produzione di pasta a costi molto bassi. Questo fenomeno minaccia la competitività dei prodotti italiani sui mercati internazionali e rischia di favorire la diffusione di prodotti di bassa qualità.
Il patto prevede l’adozione di standard rigorosi per garantire l’eccellenza del prodotto italiano. Grazie a una collaborazione tra produttori di grano e pastifici, Filiera Italia si impegna a fornire pasta realizzata esclusivamente con grano italiano, priva di sostanze estranee e con qualità organolettiche superiori. L’obiettivo è non solo di tutelare la tradizione, ma anche di offrire ai consumatori la garanzia di un prodotto autentico e sicuro.
Il problema della concorrenza sleale si estende anche ai mercati interni, dove prodotti “zero qualità” e privi di tracciabilità entrano a far concorrenza alle eccellenze italiane. Per contrastare questo fenomeno, Filiera Italia ha chiesto maggiore trasparenza sulle etichette e una vigilanza più efficace sulle importazioni, affinché i consumatori possano riconoscere e scegliere prodotti realmente italiani.
Diversi grandi marchi italiani, tra cui Rummo, Liguori, Granoro e Ghigi, hanno già aderito all’iniziativa, impegnandosi a garantire la qualità dei loro prodotti attraverso controlli più stringenti e l’uso esclusivo di materie prime italiane. La speranza è che questo progetto possa rappresentare un modello anche per altri settori dell’agroalimentare, rafforzando la competitività dell’Italia in un mercato sempre più globalizzato.
Il patto sarà presentato ufficialmente al Ministero dell’Agricoltura e rappresenta un segnale forte per la difesa della tradizione italiana, proteggendo un simbolo della nostra cultura dal rischio di omologazione e perdita di identità.