
Ostia, la Guardia di Finanza mette i sigilli al V Lounge, il locale dei vip

Il celebre V Lounge Beach di Ostia, frequentato da calciatori, attori e politici, è finito sotto sequestro parziale per presunti abusi edilizi. Ieri mattina la Guardia di Finanza e la Polizia Locale del gruppo Decimo Mare hanno apposto i sigilli a una parte significativa della struttura sul lungomare Amerigo Vespucci: interdetti la piscina, la terrazza, il ristorante con le cucine, il bar, gli uffici in muratura e il parcheggio interno. Rimangono invece operativi la spiaggia, le cabine di lusso (circa 160), il piccolo bar sull’arenile e i servizi igienici, permettendo quindi ai clienti di continuare a usufruire dei servizi balneari.
Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Roma, è stato notificato alla società concessionaria GB, che ha ottenuto l’assegnazione dell’impianto nel 2024 dopo un lungo iter legale avviato nel 2000 e conclusosi con il via libera del Consiglio di Stato. La società, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni, ma sarebbe già al lavoro con i propri legali per chiedere il dissequestro.
L’inchiesta che ha portato al sequestro è partita qualche anno fa, dopo una mareggiata che aveva gravemente danneggiato numerosi stabilimenti del litorale. Da allora, una serie di controlli incrociati condotti da Guardia Costiera, Polizia Locale e Campidoglio hanno iniziato a passare al setaccio le autorizzazioni edilizie, confrontandole con lo stato attuale delle strutture. Fondamentale l’uso di droni, che hanno permesso di documentare modifiche non autorizzate e presunte irregolarità edilizie.
Il V Lounge non è un caso isolato: sette stabilimenti sono stati sequestrati dall’inizio della stagione per violazioni simili. Tra questi figurano Mariposa, La spiaggia di Bettina, Peppina a mare, Venezia e Capanno. A differenza degli altri lidi, però, per il V Lounge il sequestro ha escluso l’area balneare, consentendo così alla clientela di continuare a usufruire della spiaggia.
Alla luce delle continue verifiche, lunedì scorso Roma Capitale ha convocato una riunione con i rappresentanti dei balneari, compresi quelli di Confcommercio e Federbalneari Roma. Durante l’incontro, l’amministrazione ha suggerito di rimuovere tempestivamente qualsiasi irregolarità, anche minima, per evitare ulteriori sequestri in piena stagione.
«Con il solito spirito di collaborazione restiamo in attesa di ricevere comunicazioni dal Comune per fornire l’eventuale documentazione e, se necessario, rimuovere difformità», ha dichiarato al Messaggero Massimo Muzzarelli, presidente di Federbalneari Roma. «Si tratta di anomalie note dal 2016, mai contestate puntualmente», ha aggiunto, sottolineando come, per quasi un decennio, le istituzioni abbiano ignorato una situazione ampiamente segnalata.
L’operazione, dunque, segna una stretta sul fronte della legalità urbanistica sul litorale romano, che potrebbe presto coinvolgere altri stabilimenti. In attesa degli sviluppi giudiziari, i gestori del V Lounge sperano in una revoca dei sigilli, mentre il Campidoglio resta deciso a fare chiarezza sulle concessioni e sulle strutture abusive.