
Morto Mido, ferito a maggio in un agguato legato alla criminalità romana
E’ morto Mido nel suo letto della struttura di lungo degenza di Guidonia, dove era stato ricoverato in condizioni disperate, con ferite da arma da fuoco al torace e alla testa. L’11 maggio 2025, Mohamed Elwakil, il vero nome di “Mido”, era stato vittima di un agguato, mentre tornava dalla compagna incinta a Vitinia ed era stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco. Dopo l’operazione d’urgenza, le sue condizioni erano rimaste critiche e non si è mai ripreso, non consentendo così agli inquirenti di raccogliere informazioni utili a chiarire dinamiche e contesto della sparatoria. L’autore dell’agguato è ancora sconosciuto, e le indagini sono tuttora in corso.
La vittima era un noto “buttafuori” nei locali notturni di Roma Nord, ma la sua vita si intrecciava anche con una zona d’ombra della città, legata al giro di Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, capo ultrà della Lazio, e alla criminalità albanese di Ponte Milvio. Mido aveva un legame con Adrian Pascu, un giovane romeno ucciso nel 2021, anch’egli coinvolto nel mondo delle bande criminali. Pascu aveva lavorato nello stesso locale di Mido a Ponte Milvio, dove si era sviluppata una solida amicizia tra i due. Una catenina con l’effige di Pascu è stata ritrovata sul corpo della vittima, segno di un legame profondo e significativo tra i due.
L’agguato è avvenuto all’alba del 11 maggio, quando Mido, dopo aver lasciato il lavoro in discoteca, stava tornando a casa. Era a bordo di una Smart bianca quando è stato seguito da un’altra vettura. Sull’Ostiense, l’auto di Mido è stata tamponata e costretta a fare un testacoda, finendo sulla corsia opposta. In quel momento sono partiti i numerosi spari, quattro dei quali a segno. Non sono stati trovati bossoli in strada, ma gli investigatori sospettano che possano essere stati recuperati dagli aggressori o finiti direttamente nell’abitacolo dell’auto utilizzata per l’agguato. Un’arma, una pistola “Smith & Wesson” calibro 38, è stata trovata sull’asfalto e probabilmente era appartenente alla vittima. Sicuramente l’operazione per eliminare Mido è stata studiata e attuata da professionisti, con lo scopo di non dare scampo all’egiziano. Gli inquirenti sono ancora al lavoro dopo mesi per cercare di ricostruire il quadro dietro a questo e ad altri episodi che hanno insanguinato le strade della Capitale dal giorno dell’assassinio di Diabolik.