
Mobilità a Roma: minore impatto ambientale, ma problema parcheggi

Roma si confronta con una nuova fase della sua mobilità urbana. Il traffico veicolare è tornato ai livelli precedenti alla pandemia, spinto dalla ripresa economica, dall’aumento dell’occupazione e dal boom turistico. Tuttavia, secondo quanto emerge dal Rapporto annuale mobilità 2024 di Roma Servizi per la Mobilità, la Capitale sta vivendo anche un’evoluzione positiva, con la crescita dei mezzi ecologici, l’espansione del car sharing e un rinnovato interesse per la mobilità dolce e integrata.
“I dati sono confortanti e dimostrano che stanno dando i primi frutti le azioni che stiamo mettendo in campo per decongestionare il traffico e favorire la mobilità pubblica e sostenibile”, ha commentato Eugenio Patanè, assessore capitolino alla Mobilità. In effetti, se il tasso di motorizzazione è cresciuto del 2,7% su base annua, lo stesso non si può dire dell’impatto ambientale: aumentano le auto Euro 5 ed Euro 6 (+10,4%) e i motocicli Euro 5 (+51,6%). In parallelo, sono cresciuti anche i servizi di sharing: +6,4% per il car sharing, +7,6% per il bike sharing e +11% per i mobility manager nelle aziende.
Il trasporto pubblico mostra segnali di ripresa con un +13% di vendite dei biglietti Metrebus, attribuito anche alle agevolazioni per i giovani e ai crescenti flussi turistici. A contribuire alla trasformazione urbana è anche il Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, il cui primo tratto tra il Circo Massimo e il Colosseo è stato inaugurato. “Roma ha spazi stradali spesso inutilmente larghi, frutto di una visione che privilegiava le auto. Ora vogliamo restituirli ai pedoni e ai ciclisti”, ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri.
Nonostante i progressi, la Capitale deve fare i conti con un ostacolo significativo: il parcheggio. Secondo un’indagine di Parclick, i romani impiegano in media 35 minuti al giorno per trovare un posto auto regolare, pari a quasi 12 ore al mese. Il picco delle difficoltà si registra tra le 19 e le 20, orario in cui molti rientrano a casa dopo il lavoro. Le zone più critiche? In testa c’è il centro storico, seguito da San Giovanni, Prati e dai quartieri della movida come Trastevere, San Lorenzo, Testaccio e il Pigneto.
Anche i quartieri residenziali come Nomentano, Monte Sacro e Monteverde non sono esenti dal problema. Nelle vicinanze della stazione Termini, la pressione del traffico e dei flussi turistici rende la situazione ancora più complessa. A peggiorare il quadro c’è la sosta selvaggia: secondo Legambiente, il Nomentano detiene il record con il 50,5% di irregolarità, seguito da San Pietro (42,4%) e Trastevere (36%).
Roma è dunque in bilico tra modernizzazione e vecchie criticità. La mobilità sta cambiando, ma il nodo del parcheggio e della gestione dello spazio urbano resta centrale. Le istituzioni sembrano decise a proseguire sul percorso della sostenibilità, ma serviranno interventi più strutturali per allineare Roma agli standard europei.