
Minacce ai vigili urbani a Roma: scritta choc dopo la rissa tra baby gang

Una scritta minacciosa, tracciata in vernice nera e a caratteri cubitali, è comparsa nella notte tra venerdì e sabato su un contenitore per la raccolta di abiti usati a viale della Moschea, proprio di fronte al cancello da cui entrano e escono i mezzi della Polizia locale del II Gruppo Parioli. “Vigili siete morti”, recita il messaggio, apparso dopo una settimana ad alta tensione per gli agenti, protagonisti dell’intervento in una maxi-rissa tra giovanissimi che si è consumata nel cuore della movida romana.
L’episodio si collega infatti ai fatti dello scorso weekend, quando una festa abusiva nei pressi di un chiosco aveva richiamato centinaia di ragazzi, quasi tutti minorenni. Da lì era scoppiata una violenta zuffa che aveva richiesto l’intervento di numerose volanti della polizia di Stato e l’impiego diretto degli agenti municipali del comando locale, i quali erano stati costretti a chiudere temporaneamente il tratto stradale tra viale della Moschea e viale Parioli.
Gli accertamenti ora sono nelle mani della Divisione amministrativa della Questura di Roma, che sta verificando eventuali violazioni da parte dell’attività che ha ospitato l’evento, tra cui assenza di autorizzazioni, somministrazione di alcolici a minori e musica ad alto volume senza permessi. Il chiosco potrebbe essere sanzionato con la chiusura dell’attività. Nel frattempo, una prima misura restrittiva è già scattata: venerdì sera, il cancello d’accesso al mercato Parioli, punto di ritrovo per molti ragazzi, è stato chiuso dalla cooperativa che lo gestisce.
Secondo alcuni agenti, la chiusura improvvisa del mercato potrebbe aver scatenato la reazione delle gang coinvolte nella rissa. «Un avvertimento, senza dubbio», commenta un vigile esperto. Anche il funzionario di polizia locale e segretario provinciale UGL, Gabriele Di Bella, parla chiaro: «Il messaggio è chiaro, ma altrettanto chiara sarà la risposta: tolleranza zero verso ogni forma di illegalità».
Il messaggio intimidatorio non è passato inosservato. Gli agenti, rientrati in sede tra mezzanotte e l’una di venerdì, non avevano notato nulla. Ma all’alba, la scritta era lì, ben visibile. La polizia giudiziaria ha avviato un’indagine per individuare i responsabili del gesto, con l’ausilio delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nei pressi del contenitore e lungo il perimetro del mercato.
Nel frattempo, i controlli sul territorio saranno rafforzati, con particolare attenzione ai luoghi della movida giovanile. Come ha dichiarato Di Bella, «so’ ragazzi, ma le condotte non vanno sottovalutate». Un monito chiaro, a difesa della sicurezza urbana e dell’autorità delle forze dell’ordine, ora sempre più nel mirino.