
Maxi-operazione anti-droga: 16 arresti, compresi due poliziotti

La Guardia di Finanza di Roma ha condotto una maxioperazione che ha portato alla scoperta e allo smantellamento di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga. L’operazione ha avuto luogo su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone. Di queste, 13 sono state arrestate e 3 poste agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati, spiccano anche due poliziotti del commissariato di San Lorenzo. Ma l’inchiesta non si ferma qui: altri cinque agenti, tra cui uno in pensione, sono tuttora sotto indagine. Le accuse sono di traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione di armi, rapina, ricettazione e riciclaggio.
L’indagine ha rivelato l’esistenza di una rete criminale che, dal Marocco, passando per la Spagna, riusciva a introdurre tonnellate di droga nella Capitale. Gli inquirenti hanno sequestrato oltre 660 chilogrammi di hashish, più di 50 chilogrammi di marijuana, e una serie di armi da fuoco, veicoli dotati di doppifondi e dispositivi per comunicazioni criptate. La banda, composta prevalentemente da marocchini, era capeggiata dai fratelli Mourad, Mohamed e Ali Rafia, ed aveva come base operativa i quartieri di Casal Boccone e Fonte Meravigliosa. La droga veniva trasportata via camion, nascosta tra le merci, e poi distribuita in diverse zone di Roma, tra cui Castel Romano, Alessandrino, Don Bosco, Pigneto, Spinaceto e Capannelle.
«Grazie a una meticolosa organizzazione, il sodalizio è riuscito a importare oltre 1,4 tonnellate di droga, principalmente hashish e marijuana», ha spiegato uno degli inquirenti.
Uno degli aspetti più inquietanti dell’operazione riguarda il coinvolgimento di agenti di polizia, che avrebbero svolto un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza dei carichi. I poliziotti accusati avrebbero manomesso sequestri e alterato verbali per favorire l’organizzazione criminale. Due episodi, risalenti al 2022, sono emersi dalle indagini: in uno di questi, durante una perquisizione domiciliare a un affiliato del gruppo, gli agenti avrebbero sottratto 15 chilogrammi di hashish. Pochi giorni dopo, in un’altra operazione, furono sequestrati oltre 200 chili di hashish, ma altri 59,5 chili furono presi dai poliziotti e consegnati ai membri dell’organizzazione. In entrambi i casi, è emerso che i verbali furono falsificati per coprire il furto.
Dal 2021, la rete criminale aveva gestito un traffico continuo e redditizio, con ingenti guadagni provenienti dalla vendita di droga nelle piazze di spaccio della capitale e delle province di Roma e Latina. Tuttavia, grazie all’intervento della Guardia di Finanza e al coordinamento con la DDA, l’organizzazione è stata finalmente smantellata, interrompendo un ciclo di traffico di droga che avrebbe continuato a prosperare senza l’operazione delle forze dell’ordine.
«L’inchiesta ha dimostrato come una rete criminale internazionale fosse riuscita a operare indisturbata, grazie anche alla protezione di membri delle forze dell’ordine», ha dichiarato il comandante della Guardia di Finanza.