
Malagrotta: via libera alla bonifica dopo anni di attesa

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha respinto il ricorso presentato da due imprese escluse dal bando di gara per la bonifica della discarica di Malagrotta. Questo importante passo legale ha sbloccato l’iter per il risanamento ambientale, un intervento atteso da oltre un decennio.
Le due ditte avevano contestato la loro esclusione dalla procedura a evidenza pubblica poiché mancavano del requisito morale di essere iscritte alla “white list” della prefettura, una lista che garantisce l’assenza di legami con la criminalità organizzata. Questo ricorso legale aveva temporaneamente interrotto il processo di bonifica della vasta area.
Ora, a nove mesi dalla pubblicazione del bando di gara, l’iter per la bonifica può finalmente ripartire. Il finanziamento per l’operazione, distribuito dal 2022 al 2027, ha permesso l’avvio di due fasi distinte di lavoro.
La prima riguarda la realizzazione di una nuova struttura di contenimento e isolamento della discarica, denominata sistema a polder, con un costo stimato di circa 89 milioni di euro. La seconda fase prevede la costruzione di una copertura impermeabile e di impianti necessari per la chiusura della discarica esistente, per un totale di circa 123 milioni e 500 mila euro.
La discarica di Malagrotta, la più grande d’Europa, ha bisogno di essere bonificata da oltre dieci anni. Chiusa nel 2013, questa cava ha continuato a essere un problema ambientale, nonostante gli interventi normativi e le proroghe concesse dal governo italiano. La sua bonifica è essenziale per rispettare le norme europee sulla gestione dei rifiuti e garantire la salute dell’ambiente circostante.