L’Europa accerchia l’Italia sul Mes, ma Roma frena ancora

27/03/2023

Bruxelles torna in pressing su Roma per la ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), con il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe che chiede ancora una volta di “andare avanti”.

Il tema, già al centro di drammatiche battaglie politiche e di difficile gestione non solo nella maggioranza, non sembra però destinato a salire per ora nell’agenda del Governo, fatto salvo comunque il confronto in Parlamento atteso a partire dalla prossima settimana.

Sul Mes la premier Giorgia Meloni replica del resto invitando a non discuterne “a monte ma a valle”, e chiede un ragionamento “in un quadro complessivo”: parlando di gestione delle crisi bancarie, dice, la ‘rete di sicurezza’ (backstop) del Mes “è una sorta di Cassazione.

L’Unione bancaria sono il primo e il secondo grado” con “strumenti più efficaci”.

In un momento di grandi turbolenze sui mercati finanziari e un focus sulle banche, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank negli Usa, i leader dei Paesi dell’euro riuniti a Bruxelles per l’Eurosummit hanno del resto deciso di provare ancora una volta ad accelerare sull’Unione bancaria.  Completata la vigilanza unica delle banche, in attesa del nuovo Mes per il meccanismo di risoluzione unico, si lavorerà ora sulle garanzie
dei depositi. A partire da un obiettivo più facile come quello della gestione delle crisi e l’assicurazione nazionale dei depositi (Cmdi), che pure resta da mesi in attesa di una proposta della Commissione europea. Resta invece un miraggio trovare una soluzione sul sistema europeo di assicurazione dei depositi (Edis), tabù per i tedeschi, ostili a qualsiasi cosa sembri un debito comune e indisposti a pagare per le teoriche crisi delle banche italiane (salvo scoprire ora che per la speculazione il punto debole in Europa è Deutsche Bank).

Quanto al Mes, l’Italia è l’ultimo degli aderenti a non aver ratificato la riforma voluta per dare al ‘fondo salva-Stati’ anche il ruolo di ‘fondo salva-banche’. “Abbiamo bisogno di garantire che il Fondo di risoluzione unico abbia il sostegno necessario” per “assicurare che se ci saranno difficoltà bancarie non chiediamo ai contribuenti nazionali di pagare”, sostiene Donohoe. Il legame tra Mes e il Fondo di risoluzione dovrà essere in funzione dal primo gennaio 2024, chiede. Quanto al modo per ratificare il trattato rivisto “spetta al Parlamento italiano e, naturalmente, al Governo italiano”.

Mercoledì prossimo, intanto, partirà l’iter in commissione Esteri della Camera delle proposte di legge di ratifica del Mes presentate da Pd e dal Terzo Polo. La ratifica della riforma del Mes è nel calendario d’Aula di aprile.

ansa

Ti è piaciuto l’articolo?

Condivilo su tutti i social e menziona RomaNews 24 – Le notizie da Roma in tempo reale

Potrebbero interessarti

Sanità, firmato il nuovo contratto 2022-2024: aumenti in busta paga

Sanità, firmato il nuovo contratto 2022-2024: aumenti in busta paga

Buone notizie per circa 600mila lavoratori del Servizio sanitario nazionale: a novembre arriveranno gli aumenti in busta paga, con incrementi medi di 172 euro mensili e arretrati tra i 900 e i 1.300 euro a seconda della qualifica. È quanto previsto dal nuovo contratto collettivo nazionale 2022-2024 per il personale non medico — infermieri, tecnici […]

29/10/2025

Firmato il contratto 2022-2024 per la Sanità: aumenti fino a 172 euro al mese

Firmato il contratto 2022-2024 per la Sanità: aumenti fino a 172 euro al mese

Per 581.000 professionisti non medici del Servizio sanitario nazionale — tra infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari, tecnici e personale amministrativo — è in arrivo un aumento medio lordo mensile di 172 euro. Domani sarà firmato definitivamente il contratto collettivo nazionale 2022-2024 del comparto Sanità, dopo il via libera della Corte dei Conti. Oltre all’aumento mensile, i […]

26/10/2025

Aumenti in busta paga per 3 milioni di statali: meno Irpef e premi detassati

Aumenti in busta paga per 3 milioni di statali: meno Irpef e premi detassati

Buone notizie per oltre 3 milioni di dipendenti pubblici: la manovra economica 2025 porta con sé un duplice beneficio in busta paga. Oltre agli aumenti previsti dai nuovi contratti collettivi, gli statali potranno contare anche su un taglio dell’Irpef e sulla detassazione del salario accessorio, misure che insieme garantiranno fino a 56 euro mensili aggiuntivi, […]

26/10/2025

Lazio prima regione per crescita imprenditoriale. Il traino di Roma

Lazio prima regione per crescita imprenditoriale. Il traino di Roma

Il Lazio si conferma la prima regione italiana per crescita imprenditoriale. A dirlo è il nuovo report Movimprese relativo al terzo trimestre del 2025, diffuso dalla Camera di Commercio di Roma. Secondo i dati, nel periodo luglio-settembre le iscrizioni di nuove aziende sono state 6.737, a fronte di 3.817 cessazioni, con un saldo positivo di […]

24/10/2025

Manovra 2026: taglio dell’Irpef e premi detassati

Manovra 2026: taglio dell’Irpef e premi detassati

La legge di Bilancio 2026 punta a rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori con un mix di misure fiscali e incentivi alla contrattazione. In totale, saranno circa 17 milioni i beneficiari degli interventi previsti: 3,3 milioni nel settore privato grazie alla detassazione degli aumenti contrattuali e 13,6 milioni di contribuenti che usufruiranno del taglio dell’Irpef, […]

23/10/2025

Manovra, tensioni nel Governo tra Forza Italia e Lega su affitti brevi e banche

Manovra, tensioni nel Governo tra Forza Italia e Lega su affitti brevi e banche

«Diffidare dalle bozze», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti invitando alla calma dopo le prime indiscrezioni sulla manovra 2025, ma l’appello non è bastato a placare le tensioni interne alla maggioranza. La lettura dei testi preliminari ha acceso i riflettori su due fronti caldissimi: da una parte Forza Italia, pronta a dare battaglia sull’aumento […]

22/10/2025

Manovra 2025, dipendenti pubblici delusi: saltano i fondi promessi

Manovra 2025, dipendenti pubblici delusi: saltano i fondi promessi

La bozza della manovra 2025, approvata dal Consiglio dei ministri e ancora in fase di revisione, delude in particolare i dipendenti pubblici. Più di ciò che contiene, a colpire è ciò che non c’è: sparito il pacchetto da oltre 500 milioni di euro annunciato per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego e, con esso, la […]

22/10/2025

Accise su benzina e gasolio, il Governo accelera l’allineamento

Accise su benzina e gasolio, il Governo accelera l’allineamento

Dai carburanti potrebbe arrivare una parte della spinta economica per la prossima manovra. Il governo sta infatti accelerando il processo di riallineamento delle accise su benzina e gasolio, un meccanismo che porterà gradualmente all’eliminazione del vantaggio fiscale riconosciuto al diesel. L’obiettivo dichiarato è duplice: contribuire alle coperture della legge di Bilancio e rispettare gli impegni […]

20/10/2025

FLP: “Bene la detassazione dei premi di produttività anche nel pubblico”

FLP: “Bene la detassazione dei premi di produttività anche nel pubblico”

La manovra economica 2026 introduce una novità attesa da tempo nel settore pubblico: la detassazione dei premi di produttività anche per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, misura finora riservata al lavoro privato. Una decisione che trova il plauso della Federazione Lavoratori Pubblici (FLP), che da anni ne chiedeva l’estensione al comparto statale. A esprimere soddisfazione […]

18/10/2025