
Regione Lazio sotto accusa: scarsi livelli di trasparenza sui Beni Confiscati alle Mafie

Nonostante Roma si distingua per la sua virtuosità nella trasparenza riguardo ai beni confiscati alle mafie, il Lazio nel complesso è stato criticato per i suoi scarsi livelli di trasparenza. Secondo il rapporto ‘RimanDati’, promosso da Libera in collaborazione con altre istituzioni, quasi la metà dei comuni nel Lazio non pubblica gli elenchi dei beni confiscati, dimostrando un’insufficiente adesione ai principi di trasparenza richiesti.
Tra i comuni della provincia di Roma, ben 17 su 35 non pubblicano le informazioni sui beni confiscati, rappresentando così una grave carenza nella trasparenza amministrativa. Il report identifica specificamente i comuni non trasparenti, tra cui Ariccia, Artena, Bracciano, e molti altri. Nonostante gli sforzi di Libera nel richiedere informazioni, molte amministrazioni comunali hanno optato per il silenzio, violando così le disposizioni del Codice Antimafia.
La situazione nel Lazio è ulteriormente aggravata dalla mancanza di specifiche informazioni riguardo ai beni confiscati, come i dati catastali, la tipologia e la consistenza. Solo una minoranza dei comuni pubblica tali informazioni in modo completo e accessibile.
Questo quadro critico evidenzia una carenza diffusa di trasparenza nell’amministrazione dei beni confiscati alle mafie nella regione. Mentre Roma si erge come un esempio positivo di trasparenza, il resto del Lazio deve affrontare una sfida significativa nel migliorare la sua adesione ai principi di trasparenza e rendere pubblici i dati relativi ai beni confiscati.