
Lavoro in crescita in Italia: +218mila occupati, disoccupazione al 6%

Il mercato del lavoro italiano continua a crescere. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, a luglio si registrano 13mila occupati in più rispetto a giugno e 218mila in più su base annua (+0,9%). Cala il tasso di disoccupazione, passato dal 6,3% al 6%, meglio della media dell’Eurozona ferma al 6,2%. La premier Giorgia Meloni ha accolto con soddisfazione i numeri: «I dati sono incoraggianti e confermano l’efficacia delle misure del governo. Più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia».
Il tasso di occupazione sale al 62,8%, pari a 24,2 milioni di lavoratori. L’aumento è stato trainato dagli uomini, dai contratti dipendenti e dai giovani 14-24enni. Cresce anche la fascia 35-49 anni. Nel trimestre maggio-luglio si registrano 51mila occupati in più rispetto al periodo precedente, a fronte di una diminuzione degli inattivi (-67mila). Segnali positivi arrivano anche dal manifatturiero, che dopo 18 mesi di contrazione è tornato a crescere: l’indice Pmi Hcob elaborato da S&P Global è salito ad agosto a 50,4 punti, oltre la soglia che separa espansione e contrazione.
Dietro i dati positivi restano alcune criticità: calano gli autonomi, fermi a poco più di 5 milioni, e arretra l’occupazione femminile, scesa dello 0,2% su giugno. Inoltre, pesa il fenomeno del mismatch: ad agosto circa il 46% delle figure richieste dalle imprese non è stato reperito, principalmente per mancanza di candidati o scarsa preparazione. Le professioni più difficili da trovare restano ingegneri, insegnanti di scuola primaria, saldatori, fabbri, estetisti e tecnici specializzati. Le difficoltà di reperimento si concentrano nei settori della metallurgia, del tessile, dell’arredo e dell’abbigliamento.
L’estate ha spinto l’occupazione grazie al turismo: secondo Unioncamere, a giugno, luglio e agosto si sono registrati 40mila contratti in più rispetto al 2024, con picchi nella ristorazione e nella ricettività. Per il trimestre agosto-ottobre sono previste 260mila nuove entrate nel turismo (+30mila rispetto al 2024). Anche industria e costruzioni hanno dato segnali positivi: in estate erano previste 231mila assunzioni nella manifattura e 127mila nelle costruzioni. Guardando al complesso, le imprese stimano 1,4 milioni di assunzioni entro ottobre, trainate dai servizi alle imprese (288mila ingressi) e dalla manifattura (227mila). Il governo, intanto, lavora a nuove misure da inserire nella manovra, tra cui la detassazione degli straordinari e incentivi ai contratti stabili, per sostenere salari e occupazione.
Il quadro occupazionale non riguarda solo l’Italia. Anche nell’Eurozona l’indice manifatturiero è tornato a crescere, toccando i 50,7 punti ad agosto. Questi i dati a confronto: Italia, disoccupazione al 6%, occupazione al 62,8%, manifatturiero in ripresa (50,4); Francia, disoccupazione stabile attorno al 7,2%, indice Pmi in crescita da 48,2 a 50,4; Germania, economia in difficoltà, con disoccupazione al 3,5% ma manifatturiero sotto la soglia critica (49,8); Spagna, disoccupazione ancora alta al 11,6%, nonostante la spinta estiva del turismo.
Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank, «il miglior antidoto contro i dazi statunitensi potrebbe essere rafforzare la domanda interna europea, che ha ancora un potenziale notevole».