
La banda del buco colpisce a Primavalle: rapina da 180mila euro in banca

Un colpo studiato nei minimi dettagli, degno di veri professionisti. La banda del buco ha agito ieri mattina in una filiale della Banca popolare di Milano in via Pietro Maffi, a Primavalle, portando via circa 180mila euro. Due uomini armati e con abiti scuri hanno sorpreso il direttore e i dipendenti della banca, bloccandoli con frasi minacciose: «Non fate sciocchezze, in fondo i soldi non sono i vostri». Un avvertimento che ha lasciato paralizzati gli ostaggi, costretti a collaborare per l’apertura del caveau.
Secondo la ricostruzione, uno dei ladri si era nascosto dietro una colonna all’interno della banca, pronto ad agire all’arrivo del direttore. Poco dopo, da un buco nel pavimento collegato a un seminterrato di garage e locali dismessi, è spuntato il complice, con un casco da moto in testa. Entrambi parlavano italiano, probabilmente romani. Dopo aver sequestrato documenti e cellulari degli impiegati, i malviventi hanno ordinato di esporre un finto cartello di chiusura con la scritta “per motivi tecnici l’agenzia aprirà in ritardo”, così da non destare sospetti nei clienti. In alcuni casi hanno persino permesso di rispondere ai familiari con il telefono, per mantenere l’apparenza di normalità.
Dopo aver costretto il personale a inserire i codici di apertura, i rapinatori hanno riempito un borsone con le banconote e si sono dati alla fuga, forse a piedi o forse con un’auto, grazie anche all’aiuto di un terzo complice all’esterno che li avvertiva tramite auricolare. Restano da chiarire diversi punti: perché l’allarme non è scattato, come sia stato possibile accedere ai garage e se vi fossero altre persone coinvolte. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia e la Scientifica, che ha già acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della banca e dei negozi vicini. Gli investigatori contano ora su questi filmati per ricostruire la fuga e risalire alla banda.
Fortunatamente, nessuna violenza fisica è stata esercitata sugli ostaggi, anche se tutti hanno confermato le pesanti minacce subite. «Non ci hanno toccati, ma ci hanno minacciati più volte», hanno raccontato i dipendenti ancora scossi. Nel quartiere, intanto, la paura si è diffusa rapidamente: a Primavalle non si parla d’altro, mentre le forze dell’ordine inseguono una banda che sembra aver agito con professionalità e freddezza.