
Incubo stalking, 56enne condannata per persecuzione all’ex-compagno

Si è concluso ieri con una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione, con rito abbreviato, l’angosciante calvario subito da Paolo D.F., 65 anni, vittima di una spietata persecuzione da parte della sua ex compagna, Delia C., di 56 anni. La donna non si limitava a pedinare e minacciare l’uomo, ma era arrivata a installare di nascosto un rilevatore GPS sulla sua auto, orchestrando una vera e propria “spy story” di terrore quotidiano.
Per l’uomo era diventato un incubo. Come ha raccontato, non riusciva a spiegarsi come l’ex compagna lo trovasse ovunque andasse. «Ogni volta che uscivo di casa dovevo guardarmi le spalle, cambiavo orari e abitudini, ma lei si materializzava sempre, gettandomi nella disperazione». La chiave del mistero è stata svelata da un testimone, che ha rivelato agli inquirenti del commissariato di Spinaceto come la stalker si vantasse di aver piazzato il dispositivo satellitare sul veicolo dell’ex compagno.
Ma la persecuzione non si esauriva nel pedinamento. Per mesi, la vita del 65enne è stata resa un inferno da una pioggia incessante di telefonate e messaggi minatori. Gli agenti hanno stilato un’impressionante lista di «letteralmente migliaia» tra chiamate ed SMS, giunti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ogni blocco da parte di Paolo veniva aggirato con l’attivazione di nuove utenze telefoniche: almeno cinque numeri cambiati dalla donna in poche settimane, tra la primavera e l’estate del 2024.
Neanche il divieto di avvicinamento, emesso in seguito alla denuncia dell’uomo, era riuscito a fermare la furia persecutoria della donna. Nonostante l’ordine di tenersi a distanza di almeno 500 metri, lei continuava a farsi viva con minacce esplicite e agghiaccianti. «Se ti vedo con un’altra ti ammazzo, a te e a lei», ripeteva negli incontri casuali, nei messaggi e nei bigliettini lasciati sull’auto dell’ex. Le intimidazioni non risparmiavano neanche i familiari dell’uomo, estendendosi alla figlia, ai nipoti minorenni e alla nuora.
L’ossessione di Delia ha raggiunto l’apice il 24 luglio scorso presso un autolavaggio di Acilia, dove la donna ha aggredito verbalmente e fisicamente Paolo di fronte a diversi testimoni. La convinzione che l’ex compagno avesse un’altra relazione era radicata, sebbene infondata. In quell’occasione, la stalker aveva inveito contro di lui con parole pesanti: «Pezzo di m…., bastardo, infame! Uccido te e quella z…., tanto a me le guardie mi fanno una p…».
La condanna di ieri rappresenta un primo passo verso la chiusura di questo doloroso capitolo per il 65enne. Tuttavia, la vicenda giudiziaria non si conclude qui: lei dovrà infatti rispondere di stalking anche in un altro procedimento, analogo a quello appena concluso, sempre nei confronti del suo ex compagno. Le minacce e gli insulti, infatti, sono proseguiti anche dopo il rinvio a giudizio.