
Il nuovo sciopero dei trasporti ha gettato Roma nel caos

Roma ha vissuto un altro lunedì di caos, con migliaia di turisti e pendolari bloccati nelle stazioni e per le strade, in cerca disperata di un mezzo di trasporto. Lo sciopero del trasporto pubblico, il sesto in pochi mesi, ha paralizzato la Capitale, creando enormi disagi per i cittadini e i visitatori. La protesta ha coinvolto il personale di diverse aziende del settore, tra cui ATAC e TPL, lasciando senza servizio molte tratte essenziali.
Nelle stazioni principali come Termini, lunghe file di persone si sono formate davanti alle fermate degli autobus, nella speranza di trovare un mezzo di trasporto. Tuttavia, l’attesa si è rivelata vana per molti, che sono stati costretti a cercare alternative. I taxi, divenuti introvabili, sono stati presi d’assalto, con tempi di attesa che hanno raggiunto i 50 minuti. “Sono disperata – racconta una pendolare – sono bloccata da ore e non so come tornare a casa”. Simili testimonianze di disagio e frustrazione si sono moltiplicate, mentre il traffico cittadino è aumentato a livelli insostenibili.
Lo sciopero ha avuto un impatto pesante anche sul turismo. Molti visitatori si sono trovati impossibilitati a raggiungere le principali attrazioni della città, mentre altri hanno rinunciato a muoversi per paura di rimanere bloccati. Gli autobus fuori servizio, le serrande abbassate di stazioni e fermate, e i treni sospesi hanno contribuito a dare un’immagine poco accogliente di Roma, suscitando critiche da parte di residenti e turisti.
Il motivo dello sciopero risiede nelle rivendicazioni del settore trasporti, che chiede migliori condizioni di lavoro e il rinnovo dei contratti collettivi. Tuttavia, queste proteste stanno creando tensioni con i cittadini, ormai esasperati. Alessandra, un’altra pendolare, lamenta: “Non posso nemmeno prendere un taxi, l’attesa è infinita e non ci sono alternative”.
L’amministrazione comunale ha espresso preoccupazione per i disagi, ma la situazione rimane complessa. La frequenza delle proteste riflette il malcontento crescente nel settore dei trasporti, ma anche una città ormai abituata a convivere con disservizi frequenti.