
Finale del Premio Strega, assenza polemica del ministro Giuli

Alla vigilia della serata finale del Premio Strega 2025, un inatteso scambio polemico tra il ministro della Cultura Alessandro Giuli e la Fondazione Bellonci rischia di rubare la scena ai finalisti. «Si vede che da Amico della Domenica sono diventato Nemico della Domenica», ha dichiarato con sarcasmo Giuli, lamentando di non aver ricevuto i libri in gara dopo la sua nomina al dicastero. Il ministro ha poi annunciato che non sarà presente alla cerimonia al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, causa un impegno istituzionale in Germania.
Non si è fatta attendere la risposta del direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi, che ha precisato i motivi dell’assenza dei volumi: «I libri del Premio Strega vengono inviati solo ai giurati. Il ministro si è dimesso dalla giuria il giorno stesso della sua nomina». Petrocchi ha anche ricordato la lettera ufficiale di dimissioni in cui Giuli aveva rinunciato al ruolo di “Amico della Domenica” per incompatibilità con la carica ministeriale. Nonostante ciò, ha sottolineato che «il ministro era regolarmente invitato alla finale e lo sarà anche per l’edizione del prossimo anno», lasciando aperta la porta a un eventuale ritorno nella giuria.
«Poi magari i libri me li compro per il piacere di leggerli», ha chiosato Giuli a margine del question time alla Camera, lanciando anche un messaggio sulla sua volontà di rafforzare il tax credit per il settore culturale. Ha inoltre respinto le recenti polemiche su Cinecittà, bollandole come «ricostruzioni scandalistiche».
La serata finale si terrà questa sera in diretta su Rai3 alle 22.50, condotta da Pino Strabioli con letture di Filippo Timi e un monologo di Anna Foglietta su Pasolini, a 50 anni dalla morte. Tra gli ospiti anche Anna Foa, vincitrice del primo Premio Strega Saggistica.
Con il tradizionale voto degli “Amici della Domenica”, integrato dai rappresentanti dall’estero, dal mondo della scuola e dai lettori forti, si eleggerà il vincitore tra i cinque finalisti.
Tra i finalisti spicca Andrea Bajani con L’Anniversario (Feltrinelli), che analizza i legami con una famiglia disfunzionale ed è considerato il favorito assoluto. Ma la competizione resta aperta: Paolo Nori (Mondadori) con Chiudo la porta e urlo riflette sul ruolo dell’autore tra finzione e biografia. Nadia Terranova (Guanda) torna con Quello che so di te, un memoir famigliare intenso, mentre Elisabetta Rasy (Rizzoli) si muove sul confine tra ricordo e perdita con Perduto è questo mare. Chiude Michele Ruol (TerraRossa), autore di Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia, un romanzo sull’elaborazione del lutto.
Al di là delle polemiche, il Premio Strega 2025 si conferma un appuntamento di rilievo per la letteratura italiana. Con o senza ministri, il vero protagonista sarà – come sempre – il libro vincitore.