
Femminicidio : prende a padellate la moglie e poi la porta in ospedale per un “malore”

Nell’aula del tribunale di Tivoli, si è dipanato un dramma di sospetto Femminicidio, quando il giudice ha accolto la richiesta di custodia avanzata dalla procura nei confronti di un settantatreenne, accusato dell’omicidio della moglie coetanea.
Il mistero che circonda il caso di Femminicidio è stato amplificato dalla mancanza di cooperazione dell’uomo, evidenziato durante l’udienza di convalida, dove ha scelto il silenzio, confermando una precedente decisione.
La procura di Viterbo ha incriminato l’uomo per omicidio aggravato, presentando una ricostruzione dettagliata e inquietante degli eventi. Il giudice ha evidenziato le contraddizioni nel comportamento dell’indagato, il quale, nonostante affermi una perdita di memoria dovuta a un presunto mal di testa debilitante, ha firmato il verbale senza esitazione su richiesta del suo difensore.
Le prove raccolte hanno confutato la versione iniziale fornita alle autorità, mostrando segni sul corpo della vittima incompatibili con una semplice caduta, come sostenuto dal marito. Il giudice ha sottolineato come tutte le prove convergano verso l’unico individuo presente al momento del decesso: l’uomo stesso.
I medici hanno enfatizzato la chiara discordanza tra le lesioni riscontrate sul corpo della donna, quali ecchimosi e segni di morsi, e l’ipotesi di una caduta. La tensione nell’aula è palpabile, mentre si attendono ulteriori accertamenti per completare il quadro dei fatti.
In attesa di una chiarezza definitiva, l’enigma intorno a questo tragico omicidio a Sant’Oreste si fa sempre più fitto, con l’uomo che rimane il fulcro centrale attorno al quale si intrecciano gli inquietanti dettagli di questa vicenda.