
Emergenza medici di base: a Roma ne mancano almeno cento

Roma si trova ad affrontare una nuova emergenza sanitaria: la carenza di medici di base. Secondo le stime più recenti, entro il 2026 almeno il 20% dei medici attualmente in servizio andrà in pensione, creando un vuoto significativo, soprattutto nelle zone periferiche della città. Già a partire da gennaio 2024, circa 100 medici potrebbero lasciare i loro incarichi nei distretti al di fuori del Grande Raccordo Anulare, e la situazione potrebbe aggravarsi con altri 200 pensionamenti previsti nei prossimi due anni. La situazione è particolarmente critica in aree come Ostia e i quartieri periferici, dove la disponibilità di medici di famiglia è già insufficiente.
L’invecchiamento della popolazione sta contribuendo ad aumentare la pressione su un sistema già in affanno. Oltre l’80% dei medici di base in servizio a Roma ha più di 65 anni, e le nuove leve faticano a colmare il vuoto lasciato dai pensionamenti. Molti dei giovani medici, infatti, non hanno ancora completato il percorso di formazione e non sono pronti a subentrare. La Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) ha sollevato preoccupazioni sul fatto che, nonostante i nuovi concorsi, il numero di professionisti disponibili è ancora troppo basso per soddisfare le necessità della capitale.
Le misure messe in campo finora, come l’aumento dell’età pensionabile a 70 anni per i medici di base e la possibilità di proseguire fino a 72 anni per chi lo desidera, non sono state sufficienti a contrastare la crescente carenza. La Regione Lazio ha consentito anche ai medici pensionati di rientrare temporaneamente in servizio, ma il problema rimane.
A soffrire maggiormente sono i pazienti nelle aree più lontane dal centro di Roma, come Ostia e Tor Bella Monaca. Qui, il numero di assistiti per medico ha ormai superato la soglia critica. Alcuni pazienti sono stati costretti a rivolgersi agli ambulatori privati o addirittura a recarsi in ospedali distanti per visite che, in condizioni normali, verrebbero gestite dal proprio medico di famiglia.
Il governo regionale sta cercando soluzioni per affrontare l’emergenza. Tra le proposte, un piano di incentivi per attirare nuovi medici nei quartieri più colpiti dalla carenza e la creazione di poli sanitari specializzati che possano alleggerire il carico sui medici di famiglia. Tuttavia, molti esperti del settore avvertono che la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi anni se non verranno adottate misure più incisive.
Con l’avvicinarsi della stagione influenzale e la crescente domanda di vaccini, la pressione sui medici rimasti rischia di diventare insostenibile. La preoccupazione è alta, e la speranza è che il ricambio generazionale, attualmente lento, possa accelerare per garantire una copertura sanitaria adeguata a tutti i cittadini.