
Dopo il caso-Kalfus, riforma del sistema di radiazione dei medici

Il Ministero della Salute sta preparando una riforma per affrontare le lungaggini procedurali che riguardano la radiazione o la sospensione dei medici. Attualmente, dopo la decisione dell’Ordine dei medici, il professionista ha la possibilità di presentare ricorso presso una commissione chiamata Cceps (Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie). Questo organo, istituito presso il Ministero, esamina i ricorsi e, fino a quando non si esprime, i medici colpiti dalla sanzione possono continuare a lavorare. Questo ha portato a situazioni paradossali, in cui alcuni medici radiati o sospesi continuano a esercitare la professione, a volte senza che i pazienti ne siano a conoscenza. Secondo i dati, ben 64 medici radiati sono ancora in servizio.
Il problema è emerso con il caso di Simonetta Kalfus, morta a seguito di una liposuzione effettuata in una clinica privata a Roma, effettuata il 6 marzo scorso. Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, ha sottolineato che la commissione, a causa della mole di arretrati e dei cambi di presidenza, ha accumulato notevoli ritardi. La pandemia ha inoltre rallentato ulteriormente i lavori della commissione. Attualmente, ci sono circa 900 ricorsi pendenti a livello nazionale, con circa 200 medici che continuano a lavorare nonostante le sanzioni disciplinari.
Per cercare di risolvere la situazione, la riforma proposta dal Ministero prevede che le sanzioni siano immediatamente esecutive in attesa della decisione finale della commissione. In pratica, i medici radiati o sospesi non potranno più esercitare la professione fino alla pronuncia definitiva, a differenza dell’attuale sistema in cui il ricorso sospende l’efficacia della sanzione. Inoltre, la riforma prevede la creazione di due sezioni separate per i medici e per le altre professioni sanitarie, allo scopo di velocizzare i procedimenti.
Uno degli ostacoli principali nel risolvere i ricorsi riguarda la continua dimissione dei presidenti della Cceps, che ha impedito un lavoro costante. Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ha proposto di istituire una sezione stralcio della commissione per gestire rapidamente gli arretrati, conferendo esecutività alle sanzioni disciplinari già irrogate.