
E’ crisi dei chip in Europa: rischio fermo produzione auto
L’industria automobilistica europea si trova sull’orlo di una crisi a causa della grave carenza di chip. L’Acea, l’associazione delle case automobilistiche che rappresenta i maggiori produttori del settore come BMW, Mercedes-Benz, Volkswagen e Renault, ha lanciato l’allarme, avvertendo che le linee di assemblaggio potrebbero fermarsi nei prossimi giorni. Secondo Acea, le forniture di chip stanno esaurendosi rapidamente, spingendo i produttori a fare affidamento sulle scorte. “Invitiamo le parti in causa a moltiplicare gli sforzi per trovare una soluzione diplomatica”, ha dichiarato Sigrid de Vries, direttrice generale di Acea.
La causa principale di questa crisi è la disputa tra Paesi Bassi e Cina che ha preso piede a seguito della decisione delle autorità olandesi di assumere il controllo della tech company Nexperia, di proprietà della cinese Wingtech, ma con sede nei Paesi Bassi. Questo intervento è stato motivato da motivazioni di interesse nazionale, spinte anche dalle pressioni degli Stati Uniti e invocando una legge della Guerra Fredda mai usata prima. In risposta, la Cina ha deciso di bloccare le esportazioni dei chip Nexperia, aggravando ulteriormente la situazione.
La carenza di questi chip, fondamentali per le centraline elettriche delle automobili, sta creando gravi difficoltà per le case automobilistiche. La Honda è stata la prima a sospendere la produzione in uno dei suoi impianti in Messico, riducendo i volumi destinati al mercato nordamericano. Anche la Nissan ha ammesso di avere scorte sufficienti solo fino alla prima settimana di novembre. Meno preoccupato il CEO di Mercedes-Benz, Ola Källenius, che ha dichiarato: “Nel breve periodo siamo coperti, ma stiamo cercando alternative in tutto il mondo”.
L’Unione Europea sta cercando di intervenire per risolvere rapidamente la situazione. Un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che l’obiettivo è trovare una soluzione il più presto possibile, dato che la questione ha suscitato grande preoccupazione nell’industria automobilistica. Il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, ha già avviato contatti con Paesi Bassi e Cina. Sebbene la maggior parte dei semiconduttori di Nexperia venga prodotta in Europa, circa il 70% della produzione viene assemblato e confezionato in Cina, da dove poi viene distribuito.
La disputa sarà al centro di importanti discussioni tra Sefcovic e una delegazione cinese che si recherà a Bruxelles nelle prossime ore. Oltre ai chip, sul tavolo ci saranno anche le restrizioni di Pechino sulle esportazioni di minerali cruciali per il settore automotive, essenziali per la produzione di magneti utilizzati nei meccanismi di apertura di finestrini, portiere e bagagliai.
A Bruxelles, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha discusso il tema con Stéphane Séjourné, vicepresidente della Commissione Europea con delega all’industria. “Ho richiamato l’importanza di rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di materie prime critiche, rilanciando la candidatura italiana a ospitare il primo deposito europeo di riserve, e di consolidare l’autonomia strategica anche alla luce dell’appello dell’Acea”, ha dichiarato Urso.
La situazione si fa sempre più critica per le case automobilistiche europee, che potrebbero trovarsi di fronte a una sospensione delle linee di produzione se la disputa tra Cina e Olanda non si risolverà rapidamente. La crisi dei chip potrebbe rivelarsi un grave ostacolo per il settore automotive mondiale.