
Donovan celebra 60 anni di carriera e riparte da Roma

Donovan Phillips Leitch, l’iconico cantautore scozzese noto semplicemente come Donovan, festeggia sei decenni di straordinaria carriera musicale. Con 32 album all’attivo e milioni di dischi venduti in tutto il mondo, l’artista che fu frettolosamente etichettato come “il Bob Dylan britannico” ha scelto Roma come punto di partenza del suo “60th Anniversary Concert”, un tour europeo che toccherà anche Parigi, Berlino, Stoccolma ed Edimburgo. Il debutto è previsto per il 14 maggio al Teatro Manzoni.
La scelta di Roma come prima tappa non è casuale, come spiega lo stesso Donovan al quotidiano Il Messaggero: «C’è una connessione forte con Roma, virtuosa. Io stavo riflettendo sul passato, per cercare di capire dove trovava origine la mia arte. Le mie radici sono anche nel movimento dei Trovatori del 1300, che affondavano le loro tradizioni in parte della cultura romana e post-romana. Roma è un posto di congiunzioni, intrecci, esperienze e storia. È il cuore della cultura universale».
Per celebrare questo importante traguardo, Donovan ha ideato un live intimo e acustico: «Sarà un tour acustico e unplugged, in cui eseguirò qualche brano dai miei primi album e poi tutti i classici più amati dal pubblico, per poi spingermi su spartiti più psichedelici. Sarà un viaggio. Ho preferito un live più intimo, in scena da solo con la mia chitarra, piuttosto che esibirmi con un’orchestra».
Parlando del futuro della musica nell’era dell’intelligenza artificiale, Donovan esprime un’opinione netta: «Io amo la musica. Non ha tempo, è senza età. E’ universale. Racconta le emozioni ed è insostituibile. Già da tempi antichi, fin dai Bardi, si dividevano i suoni tra vocali e consonanti: le vocali incarnano il suono dell’anima, le consonanti raccontano il ritmo. Quando si incastrano in modo perfetto, abbiamo un fenomeno che è… musica. Potente, emozionante, a prescindere dal significato delle parole. E questa magia capiterà sempre. Per sempre ci sarà musica che genererà emozioni. L’IA può fare moltissime cose, può farci ballare… Ma quando si tratta di raccontare le reazioni umane, le oscure tensioni ed emozioni del cuore, beh… Solo l’anima dell’uomo può consegnarle al prossimo. Non c’è IA che tenga. Il “suono” della musica è un suono umano. Alla IA mancano la presenza, l’anima, la personalità».
Lo scorso anno, Donovan ha avuto anche l’occasione di celebrare il restauro del film di Franco Zeffirelli “Fratello Sole, Sorella Luna”, per il quale compose la colonna sonora originale, e di essere ricevuto al Quirinale dal Presidente Mattarella. Per gli amanti della sua musica, quindi, appuntamento al teatro Manzoni di via Monte Zebio 14, mercoledì 14 maggio alle 21. Per informazioni e prenotazioni 06/3223634.