
Daspo e sicurezza negli stadi: colpiti ultrà di estrema destra e violenti

La Digos di Roma ha emesso 16 daspo “fuori contesto” nei confronti di capi storici della curva Sud giallorossa e giovani leve delle curve A e B del Maradona di Napoli, tutti coinvolti nei saluti romani durante la commemorazione della strage di Acca Larenzia. Nonostante la rivalità sugli spalti, questi gruppi si sono ritrovati uniti nella celebrazione. Il provvedimento è parte di una strategia volta a contrastare la violenza e il crimine legati agli ambienti ultras, applicando il daspo anche a chi si è reso responsabile di reati fuori dagli impianti sportivi negli ultimi cinque anni. L’azione arriva a seguito dell’assalto ai tifosi della Real Sociedad nel rione Monti da parte di frange ultras laziali, segnale di un’intensificazione dei controlli per garantire la sicurezza nelle manifestazioni sportive.
I provvedimenti firmati dal questore Roberto Massucci colpiscono individui già denunciati per apologia di fascismo negli ultimi due anni durante le celebrazioni di Acca Larenzia, impedendo loro di partecipare a eventi sportivi. Le restrizioni non si limitano al calcio ma si estendono anche al basket, dove le dinamiche ultras stanno guadagnando terreno. Emblematico il caso dello striscione rubato ai Fedayn della Roma da mercenari della Wagner, successivamente esibito e bruciato nello stadio della Stella Rossa a Belgrado. Tra i destinatari dei daspo figurano esponenti di Casapound Italia, come Gianluca Iannone e Luca Marsella, e membri del tifo romanista come Nicola Follo e Simone Tacchia. Tre di loro dovranno rispettare l’obbligo di firma per sei anni, mentre per gli altri il divieto durerà almeno un anno, includendo anche le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
La Digos sta monitorando altre 200 persone con precedenti per droga, risse e reati contro il patrimonio, appartenenti sia ad ambienti di estrema destra che a gruppi antagonisti. Sono in corso valutazioni per l’estensione del daspo a manifestanti coinvolti nei disordini di San Lorenzo durante il corteo per Ramy, il giovane morto a Milano mentre fuggiva dai carabinieri. L’obiettivo, come spiegato dalla Questura, è “allontanare dalle curve persone chiaramente inclini alla commissione di reati e quindi pericolose”. Finora, a Roma sono stati emessi 186 daspo dall’inizio del campionato, a cui si aggiungono 20 provvedimenti di mancato gradimento da parte della società sportiva della Roma.