
Da gennaio due arresti al giorno di borseggiatori della Metro

Le banchine della metropolitana, le fermate degli autobus, le strade e l’interno dei mezzi pubblici di Roma sono diventati il teatro di un fenomeno in crescita: l’attività incessante delle bande di borseggiatori. Con l’afflusso di milioni di pellegrini e turisti, questi gruppi criminali intensificano la loro azione, sfruttando la maggiore affluenza per sottrarre portafogli e dileguarsi nella folla.
Mentre pendolari e residenti hanno imparato a riconoscerli, i turisti, specialmente stranieri, rimangono le prede più ambite. “L’80% sono viaggiatori stranieri. Specialmente americani e asiatici perché sono quelli che girano con più contanti”, spiega al quotidiano Il Messaggero il maggiore Roberto Martina, comandante della Compagnia Carabinieri Roma Centro. Un ragionamento cinico, ma efficace, che guida le azioni di malviventi sempre più esperti.
Questi criminali conoscono perfettamente i luoghi e gli orari di maggiore affluenza, sfruttando eventi come l’elezione del nuovo Pontefice e gli Internazionali di Tennis per incrementare i loro “guadagni”.
Nonostante ciò, le forze dell’ordine non si fanno trovare impreparate. Dal 21 aprile, il numero di borseggiatori arrestati dai carabinieri è aumentato significativamente, passando da 31 nello stesso periodo del 2024 a 40 quest’anno, con un totale di 230 arresti dall’inizio del 2025. Questi risultati sono frutto di servizi antiborseggio coordinati con le altre forze di polizia, seguendo le direttive del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini.
Le zone più critiche rimangono quelle a maggiore affluenza turistica. La linea A della metropolitana, che collega Piazza di Spagna al Vaticano, è particolarmente a rischio. “Nello specifico, il tragitto peggiore è quello che va da Cipro a Termini”, precisano gli addetti all’unità antiborseggio della stazione dei carabinieri Roma Vittorio Veneto. Proprio alla stazione Termini, ieri, sono stati fermati tre rumeni con precedenti per furto aggravato, mentre su un autobus della linea 64 è stato arrestato in flagranza un georgiano che aveva appena sfilato il portafoglio a un turista brasiliano, grazie all’intervento degli agenti in borghese.
Le tecniche utilizzate dai borseggiatori variano a seconda del gruppo. Latinos e rom si contendono il “mercato”, con l’aggiunta di gruppi di rumeni e georgiani. Le donne rom, ad esempio, preferiscono studiare le vittime sedute sulle banchine e, all’arrivo del treno, bloccare le porte per derubare i passeggeri e richiuderle, impedendo loro di reagire. “Il momento peggiore – evidenzia Martina – è la salita sui vagoni. Per quello è consigliato evitare di usare i vagoni centrali dove spesso ci sono più persone”. I sudamericani tendono a seguire le vittime per l’intero tragitto, mentre i rumeni agiscono prevalentemente sulle scale mobili. Alcuni arrivano persino a bloccare le scale mobili o ad attivare gli allarmi antincendio per creare confusione e agire indisturbati.
Un ruolo importante è svolto anche dalle vedette, spesso mendicanti o barboni che, “in cambio di 5 o 10 euro offrono informazioni utili ai borseggiatori, dicendogli quando e dove hanno visto noi militari”.
L’aumento del personale delle forze dell’ordine, intensificato in vista del Giubileo, sta però portando i suoi frutti. E anche l’Atac contribuisce alla prevenzione con annunci sonori e cartelli che invitano “la clientela a prestare attenzione ai propri oggetti personali”. Un monito in italiano e inglese, nella speranza di arginare questa vera e propria piaga per la Capitale.