
Caso di Elena Vergari, trovate ossa a Ladispoli a 20 anni dalla scomparsa

A vent’anni dalla misteriosa scomparsa di Elena Vergari, 47 anni, casalinga di Ladispoli svanita nel nulla il 5 giugno 2005, il caso potrebbe conoscere una svolta. Alcune ossa sono state trovate dalla polizia in un terreno alla periferia del comune del litorale romano, proprio nella zona indicata da una lettera anonima giunta di recente alla redazione della trasmissione Chi l’ha visto? e diffusa da Federica Sciarelli nella puntata di apertura della nuova stagione.
Nella missiva, scritta da ignoti, veniva segnalato un punto preciso nei pressi di un tunnel, a circa 700 metri dall’abitazione di via Fratelli Cairoli dove Elena viveva con il marito e il figlio. Una mappa fotografica indicava addirittura la presenza di botole. Il fratello della donna, Paolo Vergari, aveva chiesto pubblicamente che quell’area fosse scandagliata con cani molecolari e tecnologie all’avanguardia: “Desidero dare una sepoltura a mia sorella, dopo vent’anni”, aveva dichiarato.
Proprio in quella zona, domenica scorsa, gli agenti hanno rinvenuto alcuni resti ossei. Saranno ora sottoposti ad accertamenti per stabilire innanzitutto se siano umani e, in caso positivo, se appartengano ad Elena Vergari tramite esame del Dna. La scoperta potrebbe dunque riaprire uno dei casi di cronaca più controversi del litorale romano, archiviato anni fa dalla Procura di Civitavecchia dopo indagini che non avevano portato a prove decisive.
Il marito della donna all’epoca della scomparsa aveva raccontato agli inquirenti che Elena si era allontanata volontariamente dopo una discussione familiare. Era uscita di casa e da via Cairoli avrebbe camminato per oltre un chilometro fino a via Yvon De Begnac. Il marito aveva spiegato di averla seguita a piedi e di averla vista salire da lontano a bordo di una Mercedes scura con targa straniera guidata da uno sconosciuto. Sarebbe poi tornato a casa dicendo al figlio che sua madre se n’era andata. Nei giorni successivi, due messaggi inviati al figlio da una cabina telefonica avevano fatto pensare a una fuga volontaria all’estero. Ma dopo quei due messaggi, il nulla: nessuna notizia più sulla donna. E per i familiari e gli inquirenti molti punti sono sempre rimasti oscuri: davvero si era allontanata spontaneamente? E chi era il misterioso uomo al volante della Mercedes visto dal marito della Vergari? Interrogativi che sono rimasti senza risposta per vent’anni.
L’eventuale conferma che i resti appartengano a Elena Vergari riaprirebbe un fascicolo rimasto aperto a lungo, restituendo forse una verità attesa da tempo dai suoi cari. Non solo, ma un’indagine iniziata nel 2005 come caso di scomparsa potrebbe riaprirsi come omicidio.