
Case green e Manovra 2025: detrazioni sull’Iva e nuove regole per affitti brevi
La transizione verso edifici a emissioni zero, prevista dalla direttiva europea sulle case green, pone una domanda cruciale: chi sosterrà i costi? Il governo italiano lavora a un pacchetto di misure per accompagnare famiglie e proprietari nella trasformazione del patrimonio immobiliare. Una delle novità più rilevanti della Manovra è il possibile sconto fiscale per chi acquista abitazioni a basso consumo energetico, un incentivo destinato a sostenere l’impatto economico della nuova normativa.
L’emendamento di Forza Italia, presentato dal senatore Roberto Rosso, propone una detrazione del 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di immobili di classe energetica A o B. «Un sostegno concreto a chi investe nell’efficienza energetica», spiega Rosso, che ha seguito anche i lavori sul disegno di legge per la rigenerazione urbana. Prendendo in considerazione un appartamento tipo da 80 metri quadri a Roma, il costo medio stimato da Crif è di circa 310 mila euro. L’Iva al 4% supera di poco i 12 mila euro: la detrazione permetterebbe quindi di recuperare circa 6 mila euro in dieci anni. Lo sconto sarebbe applicabile solo agli immobili venduti direttamente dalle imprese costruttrici o dai fondi di investimento, con l’obiettivo di incentivare il mercato di nuove abitazioni ad alta efficienza, rivolte soprattutto a giovani e famiglie.
Accanto al tema delle case green, la Manovra interviene anche sul mercato degli affitti brevi. Dopo l’inasprimento della tassazione previsto dal disegno di legge di Bilancio, gli alleati di maggioranza hanno avviato una revisione del nuovo sistema. L’ipotesi attuale prevede una cedolare secca al 21% sul primo immobile locato e al 26% sul secondo e terzo. Dal quarto immobile in poi scatterà la qualificazione come attività imprenditoriale, con conseguente aumento degli adempimenti e del prelievo fiscale. Una modifica che, secondo la Lega, punta a contrastare l’eccessiva frammentazione del mercato e a riportare parte dell’offerta verso l’affitto tradizionale.
La questione immobiliare comprende anche il nodo dei condoni. Una parte di Fratelli d’Italia spinge per l’introduzione di nuove sanatorie edilizie, proposta che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini commenta con cautela: «Il ministro competente sono io, me ne occuperò personalmente», ha dichiarato, pur evitando di entrare nel merito delle ipotesi circolate. Sul fronte fiscale, FdI presenta inoltre una norma interpretativa per chiarire che gli immobili utilizzati dallo Stato per funzioni governative e istituzionali devono essere esenti dall’Imu, posizione che dovrebbe chiudere numerosi contenziosi ancora aperti con i Comuni.
La maggioranza è al lavoro anche su ulteriori interventi fiscali rivolti alle imprese. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo conferma l’intenzione di dare stabilità all’iper-ammortamento: «Speriamo di arrivare a un triennio, ma si può lavorare anche su un biennio». Più cauta invece la posizione sull’eventualità di intervenire sulla Tobin Tax o sul contributo straordinario alle banche, su cui Lega e Forza Italia restano su posizioni distanti. «A metà della prossima settimana faremo il punto definitivo», ha assicurato Leo, indicando che il pacchetto casa e imprese costituirà uno dei capitoli centrali della Manovra 2025.