
Caro-taxi: il Governo lavora per limitare la selezione delle corse

Il Ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, sta lavorando a nuove norme per regolare il servizio taxi in Italia e limitare la pratica della selezione delle corse. Tra le novità principali c’è la possibilità per i tassisti di ricevere prenotazioni solo con il luogo di partenza, ma senza conoscere la destinazione. Questa misura mira a contrastare il fenomeno per cui alcuni conducenti privilegiano clienti turistici o corse più redditizie, a discapito degli utenti locali. La necessità di intervenire è emersa soprattutto dopo i disservizi registrati a Roma durante la notte di Capodanno, quando molti cittadini hanno faticato a trovare un taxi disponibile e si sono affidati ad alternative come Uber o il noleggio con conducente (Ncc), spesso a prezzi elevati. Il ministero punta anche a dare maggiori strumenti di controllo ai Comuni, per garantire un servizio equo e trasparente.
La nuova regolamentazione è inserita nello schema di un Dpcm sulle piattaforme di intermediazione, che affronta il tema delle app di prenotazione utilizzate sia dai tassisti che dalle aziende di trasporto privato. La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che queste applicazioni non offrono un servizio di trasporto, ma solo di intermediazione, consentendo comunque ai tassisti di accettare o rifiutare corse a seconda delle preferenze. Per contrastare questo comportamento, il governo sta valutando di aumentare il numero di licenze taxi. A Roma, il Campidoglio ha già avviato un bando per mille nuove autorizzazioni, anche in vista dell’afflusso di milioni di pellegrini previsti per il Giubileo del 2025. Tuttavia, il bando per duemila nuove licenze Ncc è ancora fermo, e resta irrisolta la questione delle doppie guide, già prolungate in città come Firenze per tutto l’anno. Secondo l’esperto di trasporti Andrea Giuricin, Roma avrebbe bisogno di almeno 10mila taxi e 20mila Ncc per gestire efficacemente la domanda, soprattutto durante eventi eccezionali come il Giubileo.
Il Comune di Roma, guidato dal sindaco Roberto Gualtieri, sta chiedendo un intervento normativo nazionale che consenta di monitorare le prenotazioni tramite sistemi di localizzazione GPS sui taxi. Secondo il Campidoglio, questa soluzione sarebbe utile per ridurre l’evasione fiscale nel settore e per analizzare i flussi di traffico delle auto bianche, garantendo una distribuzione più equa delle corse. Andrea Romano, presidente della federazione Ncc “MuoverSì”, ha evidenziato il rischio di ulteriori disservizi durante il 2025, in particolare nelle grandi città, a causa degli ingenti flussi turistici. La proposta di una nuova legge quadro per riformare il trasporto non di linea sarà presentata nei prossimi mesi. Tuttavia, i sindacati dei tassisti temono che le nuove regole possano avvantaggiare piattaforme come Uber, penalizzando il servizio pubblico di radiotaxi. Fabrizio Finamore, presidente di Samarcanda Taxi, ha dichiarato che i tassisti hanno già fatto il massimo durante le festività e che il vero problema è la carenza di licenze e la necessità di impedire comportamenti scorretti da parte di alcuni conducenti, senza però ricorrere a sistemi di localizzazione obbligatori.