
Campagna vaccinale contro l’influenza: fermare il calo delle adesioni

Con l’inizio della stagione invernale, torna il rischio dell’influenza, e il Ministero della Salute avvia una nuova campagna per contrastare il calo delle vaccinazioni registrato negli ultimi anni. L’obiettivo per il 2024 è quello di vaccinare almeno il 75% degli anziani e delle persone a rischio, mentre i dati mostrano una preoccupante diminuzione delle adesioni, passate dal 65,3% nel 2020 al 53,3% nel 2023. Questo trend negativo è dovuto in parte alla crescente sfiducia verso i vaccini, fenomeno alimentato dalla pandemia di Covid-19, ma anche dalla scarsità di medici di base.
Secondo Maria Rosaria Capotillo, responsabile della prevenzione del Ministero della Salute, superare la diffidenza nei confronti dei vaccini è essenziale per proteggere le fasce più deboli della popolazione. “L’influenza è una minaccia reale, soprattutto per anziani e persone con patologie croniche, e il vaccino resta il miglior strumento di prevenzione”, ha affermato in un’intervista. Il piano vaccinale, dunque, punta a coinvolgere non solo i medici di famiglia, ma anche farmacie, pediatri e ginecologi per garantire una copertura più ampia.
Un ulteriore problema è legato alla carenza di medici, che complica la somministrazione dei vaccini. “Mancano i medici di base e la domanda di vaccinazioni è in aumento”, spiegano i responsabili sanitari. Per far fronte a questa emergenza, il Ministero sta ampliando le opzioni per ottenere il vaccino, permettendo ai cittadini di recarsi in farmacie e consultori, oltre che nei tradizionali ambulatori medici.
La campagna è rivolta principalmente agli over 65 e alle persone fragili, ma anche ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, per i quali la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata. Tuttavia, resta fondamentale l’informazione: molte delle resistenze nascono dalla disinformazione e dalla percezione errata della gravità dell’influenza.