
Blitz nelle favela romane del parco Monte Mario

Blitz nelle favela romane nel parco Monte Mario dove sono stati messi sotto sopra, in due distinti interventi, i campi rom in zona Eur e nel parco di Monte Mario. Le operazioni si svolte all’alba, condotte dai carabinieri e della polizia.
Blitz nelle favela
Nel quartiere Muratella, i militari della compagnia Eur, assistiti dai colleghi del Nucleo Cinofili, si sono presentati in via Candoni, dove hanno controllato e identificato 194 persone di etnia romena e bosniaca, di questi, 60 erano minorenni. Tra le persone controllate 82 sono avevano precedenti penali. I carabinieri hanno controllati le “abitazioni” e le persone irregolari che vi hanno trovato al loro interno. Due di loro sono state fermate per accertamenti per la verifica della loro posizione sul territorio nazionale.
Il censimento
Numeri importanti anche Monte Mario, dove sono state trovare 15 persone all’interno di un accampamento costituito da baracche di fortuna, ricavate con materiali di fortuna: plastica e legno. Si stringono, insomma, le magli dei controlli anche della polizia locale di Roma Capitale che ha sua volta effettuato un sopralluogo nella zona in cui il 31 luglio 2024 è scoppiato l’incendio che si è propagato fino a minacciare gli edifici di Via Teulada e delle strade limitrofe, con una coltre nera visibile a da buona parte della città. Per lo più romeni, al suo interno, e in particolare nella parte superiore del parco; tutti maggiorenni. L’intervento è stato effettuato dalla polizia locale di Roma Capitale con l’ausilio degli operatori della sala operativa del dipartimento delle Politiche Sociali. Per monitorare la zona e allontanare le persone da quella che è stata ribattezzata la “favela” di Monte Mario sono stati necessari più interventi da parte degli agenti. Primo passo, per una nuova operazione più verticale condivisa con il Municipio, l’Ente parco, il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana e Ama.
Stato di degrado
L’obiettivo, va da sé, è quello di eliminare lo stato di degrado, attraverso profonda pulizia e una vera bonifica dell’area, per evitare che tutto il lavoro svolto non venga vanificato con nuovi insediamenti fra qualche settimana o mese.