
Bimbi ucraini accolti a Roma, ma le scuole sono in tilt

S’inceppa la macchina dell’accoglienza pro-Ucraina a scuola: i maggiori problemi legati mediatori culturali e linguistici.
Non si trovano mediatori culturali e linguistici. Per questo motivo, dirigenti scolastici e docenti non riescono a gestire la situazione negli istituti di Roma e del Lazio che hanno aperto le loro aule agli studenti in fuga dalla guerra.
Circa 200 bambini e ragazzi ucraini sono già stati ospitati nelle classi dall’inizio del conflitto. Ci sono anche problemi legati alla carenza di spazi disponibili e all’assenza di insegnanti in grado di svolgere percorsi intensivi di alfabetizzazione.
A denunciare “la difficoltà a reperire mediatori” sono i vertici dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio, Mario Rusconi e Cristina Costarelli. Lo hanno fatto inviando una lettera al Comune di Roma e Città Metropolitana di Roma Capitale, all’Usr Lazio, all’Anci Lazio e all’Upilazio. “In mancanza di un coordinamento da parte dei servizi sociali – scrivono – ci si muove solo tramite volontariato e il passaparola”.