
La Faida tra Renzi e Atac sulla privatizzazione infiamma la capitale

La privatizzazione per il Senatore di Italia Viva è l’unica speranza di salvare una società che, almeno a detta sua, rischia il tracollo da un momento all’altro.
Ricordiamo il 2018 per molti avvenimenti importanti, il referendum per la privatizzazione di Atac forse ce lo siamo scordato quasi tutti, sia per l’effimero peso politico della questione che per il risultato “nullo” della votazione.
Renzi è tornato sull’argomento nonostante la querela ottenuta durante l’amministrazione Raggi per aver definito la dirigenza Atac “una cosa tra amici e amici di amici” e dopo aver rimesso la questione al “voto popolare”.
5 anni fa infatti conosceva un fallimento la prassi, già al tempo caduta in disuso del “referendum”. All’interno del comune diede prova della sua opinione riguardo la privatizzazione solamente un quarto dei cittadini.
Il referendum quindi fallì ancora prima di cominciare, non raggiungendo nemmeno la soglia minima del quorum richiesto, che tra l’altro era un misero 33 percento.
Malgrado lo scarso funzionamento dei servizi Atac è comunque riuscita a sanare il buco di cassa di 170 milioni di Euro lasciati eredità alla nuova amministrazione di Gualtieri.
Atac quindi è a tutti gli effetti una società sana.
La risposta di Atac e Amministrazione quindi è ferma: la società non si privatizzerà, almeno durante l’amministrazione di Gualtieri, malgrado le spinte che vengono dal consiglio comunale.