
Asili nido: aumentano i posti, ma crescono anche i costi e le criticità

L’espansione della rete degli asili nido convenzionati a Roma Capitale, con l’aggiunta di 10 nuove strutture e 250 posti, rappresenta un passo avanti significativo per l’offerta di servizi educativi nella città. Tuttavia, questo incremento di posti si scontra con una crescente criticità: l’aumento dei costi che le strutture private convenzionate devono sostenere.
Le associazioni di categoria lanciano l’allarme: i fondi pubblici attualmente stanziati, pari a 840 euro a bambino al mese, non sono sufficienti a coprire le spese reali, che si aggirano intorno ai 1.100 euro. Questo deficit del 20% rischia di compromettere la sostenibilità economica delle strutture, soprattutto quelle più piccole, e di mettere a rischio la qualità del servizio offerto.
“Se non si trova una soluzione entro settembre, anche i nuovi posti sono a rischio“, avverte Federica Cozzi dell’associazione Onda Gialla, sottolineando l’urgenza di un intervento. A pesare sui bilanci delle strutture private sono diversi fattori: l’aumento del costo della vita, l’inflazione e l’equiparazione degli stipendi degli educatori a quelli della scuola dell’infanzia, che ha comportato un incremento del 14% dei costi del personale.
Le associazioni di categoria, come Aninsei, chiedono al Comune uno sforzo maggiore per riconoscere il valore del servizio svolto dai privati in convenzione con il pubblico. Il Comune, a sua volta, chiede un maggiore sostegno alla Regione Lazio, con cui intende avviare un tavolo di confronto sui contributi.
La discussione in commissione capitolina scuola ha evidenziato la necessità di un intervento congiunto tra istituzioni e privati per garantire la sostenibilità economica degli asili nido convenzionati e per offrire alle famiglie romane un servizio educativo di qualità, accessibile e adeguato alle crescenti esigenze della città.