
Ad Ardea auto rubate dai Rom del campo nomadi e poi bruciate, si rischiano malattie respiratorie

Cannibalizzate e poi bruciate in massa, le auto del Lazio subiscono sempre più danni da parte di coloro che, dopo averle rubate e sventrate, appiccano il fuoco alle colonne di macchine nascoste nella discarica nei pressi di un Campo Nomadi ad Ardea in condizioni di estremo degrado.
I Romani che frequentano Ardea nelle estati al mare la chiamano con il nome offensivo di “zingaropoli”, ma la zona compresa tra Via dei Monti di Santa Lucia, Via del Radiofaro e Via Valli di Santa Lucia è chiamata dai residenti “La Cava”, proprio per la sua conformazione creata dalle decine di rubate e massacrate dei facinorosi.
Le auto rubate ad Ardea provengono da Roma e province, fanno parte delle 270 macchine rubate in tutto nel Lazio e sono fonti di guadagno ingente per color oche riescono, nella notte o durante le festività, a sottrarle all’ignaro proprietario, che spesso si ritrova a stare settimane e mesi senza nessuna possibilità di spostamento.
Il danno non finisce qui, anzi diventa gigantesco se si pensa alle tonnellate di fumi tossici rilasciati da ciascuna colonna di auto, quella discarica produce sostanza la cui sola vicinanza sarebbe in grado di mandare in ospedale con un grave crisi respiratoria qualsiasi individuo.
Vigli del Fuoco, Carabinieri e cittadini hanno ormai unito i fronti per contrastare una situazione che sta divenendo sempre più drammatica, bambini non escono più di casa lamentando la “puzza” (poverini non sanno che cosa inalano) e gli anziani si barricano in casa per evitare ulteriori problemi respiratori.
Le ultime notizie in diretta dalla Capitale Fonte: Il Tempo Roma