
Multe a Roma, aumentano gli incassi e calano i crediti inesigibili
Aumentano i controlli, aumentano le multe e, soprattutto, aumentano i trasgressori che pagano. È questo il dato più significativo che emerge dal nuovo report del Campidoglio sui proventi delle sanzioni amministrative derivanti dal Codice della Strada. Un trend costante negli ultimi anni e particolarmente apprezzato dall’assessorato al Bilancio guidato dalla vicesindaca Silvia Scozzese, che lo definisce un segnale di efficienza nella riscossione. Nel documento si evidenzia un incremento di 2,3 milioni di euro rispetto all’anno precedente, una crescita considerata positiva perché legata non solo all’aumento delle sanzioni, ma alla maggiore capacità del Comune di recuperare quanto dovuto.
Il report, redatto ogni anno per legge, indica che nel 2026 Roma prevede di incassare 259 milioni di euro dalle violazioni al Codice della Strada. Ma ciò che colpisce è anche la riduzione del fondo accantonato per i crediti di dubbia esigibilità, il “cassetto” dove finiscono le multe che presumibilmente non verranno pagate. Se nel 2023 questa voce superava i 155 milioni, nelle stime aggiornate si prevede un calo a circa 152 milioni. «Si tratta di previsioni prudenziali, non di ottimismo di facciata», chiariscono dal Campidoglio, spiegando che l’analisi delle riscossioni conferma un miglioramento reale.
Il confronto tra il 2023 e il 2024 elaborato dai dati Siope rafforza questa lettura: due anni fa le famiglie romane avevano versato quasi 139 milioni di euro in multe, ma nel 2024 il totale è salito a quasi 146 milioni. Più automobilisti pagano, e questo genera anche un altro effetto: cresce la quota vincolata da destinare alla sicurezza stradale, che passerà da 91 milioni del 2025 a 93 milioni previsti per il 2026. Quest’ultima cifra è regolata dall’articolo 208 del Codice della Strada, che impone il reinvestimento di almeno il 50% dei proventi in interventi per la sicurezza, la manutenzione e il controllo del traffico. Per il 2026 il Campidoglio destinerà a queste finalità il 53%, mentre il restante 47% – pari a 44 milioni – sarà utilizzato per altre esigenze di bilancio.
Un ruolo determinante nel boom degli incassi lo hanno gli autovelox, considerati dall’amministrazione «eccellenti vigili e riscossori allo stesso tempo». Per il 2026 si prevede di ottenere 12,5 milioni di euro dalle sanzioni relative al superamento dei limiti di velocità rilevate da dispositivi fissi e mobili. La lista dei 43 apparecchi attualmente autorizzati e operativi è stata pubblicata sul sito del Ministero dei Trasporti, con una particolare concentrazione nelle grandi arterie cittadine come via Laurentina, via Appia, via di Vigna Murata e viale Isacco Newton, dove è in arrivo un nuovo dispositivo fisso.
Il Comune, inoltre, ha approvato l’acquisto e l’utilizzo di 60 nuovi strumenti di rilevazione. Nel 2024 i controlli sono aumentati del 35% e questo ha portato a una diminuzione degli illeciti di oltre il 40%. Anche il fondo relativo alle multe non pagate per violazioni dei limiti di velocità è destinato a ridursi, passando da 6,3 a 4,5 milioni di euro: quasi due milioni in più considerati “introiti certi”. Prova ulteriore che la riscossione diventa sempre più efficace.
Il “multometro” della Capitale, insomma, continua a salire, segnale di un sistema che punisce, incassa e reinveste. E in una città dove la sicurezza stradale resta un tema centrale, questi numeri indicano una direzione chiara: più controlli, più regole rispettate e più risorse da reinvestire.