
Pnrr, arriva il via libera definitivo dell’Ue alla revisione del piano italiano
L’Unione Europea ha concesso l’approvazione definitiva alla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, un passaggio atteso dopo il primo via libera tecnico della Commissione arrivato lo scorso 4 novembre. La rimodulazione del Pnrr introduce nuovi strumenti, tra cui veicoli destinati a prolungare la vita di parte delle risorse oltre il 2026, con priorità che spaziano dagli alloggi per studenti universitari alle infrastrutture idriche, dall’acquisto di nuovi treni alla diffusione della banda ultralarga, fino al sostegno alla transizione ecologica nel settore agricolo. Una revisione che ridisegna la strategia di investimento italiana, rendendola più coerente con le esigenze attuali del Paese.
Soddisfazione è stata espressa dal governo italiano. Il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, ha sottolineato come «la revisione ci consegni un Pnrr più coerente con le esigenze della nazione e focalizzato sulla competitività del sistema-Italia», evidenziando il rafforzamento dell’efficacia operativa degli interventi. Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha salutato positivamente l’approvazione, definendola «una conferma del lavoro solido e credibile del governo nell’attuazione del Piano». La premier ha annunciato che nei prossimi giorni l’Italia si attende il via libera della Commissione al pagamento dell’ottava rata, pari a 12,8 miliardi di euro, che porterà il totale delle risorse ricevute a oltre 153 miliardi. Entro la fine dell’anno sarà inoltre presentata la richiesta relativa alla nona rata, la penultima prevista. La revisione interessa complessivamente misure per circa 13,5 miliardi.
Tra le principali novità introdotte dalla rimodulazione figura il sostegno al comparto nazionale di InvestEU, progettato per favorire gli investimenti strategici delle imprese italiane. Un altro capitolo riguarda il potenziamento del materiale rotabile destinato al trasporto pubblico locale, che entrerà in uno dei nuovi veicoli creati per garantire la continuità delle misure oltre il 2026. L’obiettivo generale è assicurare che i fondi del Pnrr non si esauriscano alla scadenza originaria ma continuino a generare benefici anche negli anni successivi, attraverso società pubbliche dotate di strumenti operativi stabili.
Il prossimo passaggio cruciale sarà l’adozione del decreto che definirà in dettaglio le nuove procedure e, soprattutto, l’assegnazione della gestione dei veicoli tematici. Per il fondo agri-solare, che riceverà circa 800 milioni nell’ambito di un pacchetto da 2,3 miliardi destinato complessivamente all’agricoltura, la gestione dovrebbe restare al Gse. Sul fronte degli studentati, la società più accreditata è Cassa Depositi e Prestiti, già attiva nella consulenza al settore. Il Fondo nazionale connettività, che convoglierà 700 milioni per le aree grigie della rete, dovrebbe invece essere affidato a Infratel, con l’obiettivo di bandire una nuova gara per completare la posa dei cavi. Rimane invece aperta la questione della fornitura dei treni: se da un lato Fs appare il candidato ideale, dall’altro il piano richiede un soggetto in grado di garantire mezzi a tutti gli operatori, anche concorrenti, motivo per cui si sta valutando la creazione di un’entità terza.