
Roma, picchia la figlia e la scaraventa fuori dall’auto: 50enne arrestato

Una violenza inaudita in pieno giorno, nel cuore del quartiere Prati. Un uomo di 50 anni è stato arrestato dalla polizia dopo aver aggredito brutalmente la figlia di 19 anni e averla scaraventata fuori dall’auto in movimento, sotto gli occhi dei due figli minori seduti sui sedili posteriori. Il pestaggio è avvenuto sabato scorso, intorno a mezzogiorno, in piazza Mazzini.
A chiamare la polizia sono stati due studenti, un ragazzo e una ragazza, che avevano assistito alla scena convinti di trovarsi di fronte a una rapina. Il loro intervento, tempestivo e determinante, ha permesso di evitare conseguenze ancora più gravi. Sul posto è arrivata in pochi minuti una volante del commissariato Villa Glori, che ha ricostruito l’accaduto grazie al racconto della giovane vittima, visibilmente scossa e in lacrime.
“Mio padre – ha raccontato la ragazza agli agenti – questa volta per picchiarmi ha preso come pretesto il fatto che non voleva che salissi nella sua auto. Gli ho detto che non sarebbe successo nulla se fossi rimasta con i miei fratellini, ma lui si è trasformato. Ha frenato bruscamente, mi ha afferrato per il collo e mi ha trascinata fuori dalla macchina. Solo grazie a due studenti che sono intervenuti, ha smesso di picchiarmi: pensavano fosse una rapina”.
La giovane è stata soccorsa dal personale sanitario e trasportata all’ospedale Santo Spirito, dove i medici le hanno diagnosticato una prognosi di dieci giorni. Le sono stati applicati un collare e una fasciatura al braccio per le lesioni riportate durante l’aggressione.
L’uomo, fermato sul posto, è stato portato nel carcere di Rebibbia. Gli investigatori hanno scoperto che solo pochi giorni prima aveva picchiato anche la madre anziana, provocandole ferite tali da richiedere il ricovero in ospedale. L’episodio era avvenuto nell’abitazione della donna, dopo un rimprovero per il suo comportamento aggressivo.
Il pubblico ministero, alla luce dei gravi precedenti e della violenza reiterata, ha disposto la detenzione in carcere, ritenendo l’uomo pericoloso e capace di compiere nuove aggressioni. Ora dovrà rispondere di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza dei minori. Un caso che riaccende il dibattito sulla violenza domestica e sul bisogno di interventi tempestivi per proteggere le vittime, spesso costrette a convivere con il terrore dentro le mura di casa.