
Roma, faceva propaganda jihadista su TikTok: arrestato 31enne tunisino

Una nuova operazione antiterrorismo dei Carabinieri del Ros, coordinata dalla Procura di Roma – Dipartimento per il terrorismo, ha portato all’arresto di un 31enne tunisino residente in Italia, accusato di istigazione a delinquere aggravata dall’apologia del terrorismo e di utilizzo di strumenti informatici per la propaganda jihadista.
L’indagine è partita grazie a un’attività di web patrolling, durante la quale gli investigatori hanno scoperto un account TikTok colmo di materiale di ispirazione jihadista. L’uomo pubblicava video, locandine, foto e nasheed (canti religiosi islamici) che inneggiavano alla guerra santa, esaltavano il martirio dei mujaheddin e celebravano la causa del sedicente Stato Islamico. Nei contenuti, anche discorsi di predicatori takfiristi, noti per le loro posizioni estremiste e l’incitamento alla violenza.
Le analisi dei Carabinieri hanno evidenziato che il 31enne presentava un profilo ideologico fondamentalista, inserito in un percorso di radicalizzazione islamista. Pur avendo un lavoro regolare, viveva in condizioni economiche difficili e conduceva una vita isolata, limitando i rapporti sociali. In questo contesto, la rete è diventata per lui un canale di diffusione ideologica, utilizzato per veicolare messaggi di sostegno al jihad e per glorificare i combattenti caduti in battaglia.
L’uomo era sbarcato a Lampedusa il 18 luglio 2023, in uno dei tanti arrivi registrati sull’isola. Da allora viveva in Italia, dove ha progressivamente intensificato l’attività di propaganda. Gli investigatori dei Ros, con il supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, hanno monitorato a lungo le sue mosse fino a raccogliere prove sufficienti per l’arresto.
Il Gip del Tribunale di Roma ha emesso un provvedimento cautelare su richiesta della Procura, che ha coordinato tutte le fasi dell’indagine. Le verifiche tecniche hanno permesso di ricostruire i collegamenti digitali dell’indagato e di accertare la diffusione sistematica di materiale a sostegno dello Stato Islamico, realizzata con l’obiettivo di incitare altri soggetti alla violenza e al sacrificio in nome della jihad.
L’operazione rientra nelle attività di prevenzione e contrasto della propaganda terroristica via web portate avanti dalle forze dell’ordine italiane. I Ros hanno sottolineato come le piattaforme social, in particolare TikTok, siano ormai uno strumento usato dai simpatizzanti jihadisti per reclutare e diffondere contenuti estremisti.
L’arresto conferma l’impegno costante delle autorità italiane nel monitorare il cyberspazio e nel bloccare tempestivamente le reti di propaganda che alimentano il fondamentalismo religioso e la radicalizzazione individuale.