
Kaufmann incastrato dall’autopsia: Anastasia è morta strangolata

Nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla morte di Anastasia Trofimova, la 28enne russa trovata senza vita il 7 giugno scorso a Villa Pamphilj, accanto alla figlia di 11 mesi, Andromeda. I primi esiti dell’autopsia confermano il sospetto degli inquirenti: anche Anastasia sarebbe stata strangolata, come la bambina. Indagato per il duplice delitto il 46enne californiano Charles Francis Kaufmann, arrestato il 13 giugno sull’isola greca di Skiathos ed estradato in Italia. L’uomo, noto anche con l’alias Rexal Ford, avrebbe usato più identità durante i suoi spostamenti in Europa dal 2019.
Secondo la relazione medico-legale consegnata ai pm Giuseppe Cascini e Antonio Verdi, gli approfondimenti istopatologici hanno evidenziato «stravasi ematici nei tessuti molli anteriori del collo, in particolare nelle aree peri-tiroidea e tiroidea», tipici dei casi di pressione esterna sul collo. Nessun segno di morte naturale è emerso. La donna, uccisa almeno tre giorni prima della figlia, presentava inoltre ferite alle gambe compatibili con un trascinamento e tracce di DNA di Kaufmann sul reggiseno, unico indumento trovato vicino al corpo.
Gli inquirenti ipotizzano che la coppia vivesse da settimane a Villa Pamphilj. Una lite potrebbe aver preceduto l’aggressione: Kaufmann avrebbe trascinato Anastasia, provocandole ferite, poi l’avrebbe strangolata e nascosto il cadavere sotto un telo di plastica nero contenente anch’esso tracce genetiche dell’uomo. Successivamente, come nel caso di Andromeda, l’avrebbe spogliata per renderla meno riconoscibile. L’autopsia sulla bambina aveva già stabilito che era stata picchiata e strangolata.
Oltre al DNA di Kaufmann, sugli indumenti di Anastasia e sui pantaloncini rosa della figlia sono stati rinvenuti profili genetici di altre persone. Tuttavia, la procura di Roma ritiene improbabile un loro coinvolgimento nei delitti. «Gli elementi raccolti delineano un quadro chiaro, seppur ancora da confermare», sottolineano fonti investigative. Nel frattempo, il 46enne resta detenuto a Rebibbia, formalmente indagato per omicidio e occultamento di cadavere, con un impianto accusatorio che si fa sempre più pesante.