
Bagno di folla per Leone XIV al suo primo Angelus a Castel Gandolfo

Non ha ancora fatto la sua comparsa per le vie del borgo di Castel Gandolfo, né ha sorseggiato un caffè nei bar accanto alla chiesa di San Tommaso. Ma Papa Leone XIV, da ieri, ha già conquistato l’affetto sincero dei residenti, celebrando la sua prima messa parrocchiale nella cittadina laziale. Nonostante la pioggia, piazza della Libertà era gremita da migliaia di persone, in un abbraccio collettivo che ha reso palpabile la vicinanza tra il nuovo pontefice e la comunità.
Il Papa, affacciandosi dalla storica dimora di Villa Barberini, ha salutato con calore i fedeli e, in chiesa, ha accolto i doni dell’offertorio: torte caserecce, una crostata con la scritta “Viva Leone XIV” e un cappellino da tennis con il motto “In illo uno unum”, segno della sua apertura a un rapporto autentico e personale. «Quando le acque si calmeranno un po’», ha scherzato con i ragazzi dell’oratorio, promettendo una partita a basket e una a tennis.
Nel cuore della celebrazione, il tema della pace ha scandito ogni passaggio dell’omelia e dell’Angelus. «Fratelli e sorelle, non dimentichiamoci di pregare per tutti coloro che a causa delle violenze e della guerra si trovano in uno stato di sofferenza e di bisogno», ha detto il Papa con tono accorato, affacciato sul popolo raccolto sotto la pioggia.
Durante la messa, Leone XIV ha denunciato «i tanti popoli spogliati, derubati e saccheggiati, vittime di sistemi politici oppressivi, di un’economia che li costringe alla povertà e della guerra che uccide i loro sogni e le loro vite». Ha invocato la figura del Buon Samaritano come guida verso una “rivoluzione dell’amore”, unico antidoto alla logica dell’odio e della sopraffazione.
Il Papa, pur mantenendo ritmi serrati sin dalla sua elezione l’8 maggio scorso, ha trovato nel soggiorno estivo ai Castelli romani un primo momento di pausa. Tuttavia, non rinuncia al contatto con la gente. Dopo l’Angelus di ieri, il prossimo appuntamento pubblico sarà domenica prossima ad Albano, dove celebrerà la messa. A seguire, tornerà a Castel Gandolfo per l’Angelus di mezzogiorno, ancora una volta affacciato su piazza della Libertà.
A seguirlo passo dopo passo, don Edgar, il giovane segretario peruviano ormai inseparabile, che lo accompagna anche nei momenti più informali, come l’unica ora di tennis che Leone XIV è riuscito a ritagliarsi nei giardini degli Agostiniani vicino al Vaticano.
Cresce l’attesa per una possibile partita benefica con Jannik Sinner, promessa accennata durante l’incontro tra i due agli Internazionali di Roma. Ma per ora, la priorità del Papa resta la missione pastorale: «Il mondo corre, ma io voglio camminare insieme ai miei fratelli», ha confidato a un gruppo di giovani durante la mattinata.