
Business e arte trainano il ritorno del turismo cinese a Roma

Dopo un lungo periodo segnato dalla pandemia e dalle restrizioni internazionali, il turismo cinese è finalmente tornato in Italia. Secondo i dati recentemente diffusi da Enit e Isnart/Unioncamere, nei primi quattro mesi del 2025 sono arrivati quasi 70mila turisti cinesi nei principali aeroporti italiani, con circa due terzi di questi che hanno scelto Roma come meta privilegiata. Un segnale positivo per il settore turistico, che sta vivendo una lenta ma costante ripresa dopo il lungo periodo di crisi.
Tra i motivi che spingono i turisti cinesi a visitare Roma, spiccano l’interesse per l’arte e la cultura, ma anche la combinazione di affari e piacere. Spesso, infatti, i turisti cinesi arrivano in Italia per motivi di lavoro e approfittano di questa occasione per visitare la capitale insieme ai familiari. Come racconta un tour operator, la tendenza predominante è quella di viaggiare in gruppo, con un alto numero di persone che si muovono insieme. Questi turisti preferiscono alloggiare in zone centrali della città, come l’Esquilino, dove la presenza di comunità cinesi è forte, o nell’area del Prenestino, nota per le sue attività commerciali.
Contrariamente ad altri turisti internazionali, i visitatori cinesi non sono particolarmente attratti dalla cucina locale e tendono a preferire i ristoranti che offrono piatti tipici cinesi. Inoltre, nonostante l’alto potenziale di spesa, molti turisti cinesi si affidano a pacchetti turistici e agenzie del loro Paese per organizzare le loro esperienze in Italia. I luoghi d’interesse principale per i cinesi includono il Colosseo, i Musei Vaticani e la Fontana di Trevi, simboli della cultura e della storia romana.
Il ritorno dei turisti cinesi è un segnale positivo non solo per Roma, ma per tutto il settore turistico italiano. Nel 2024, gli arrivi dalla Cina hanno registrato una crescita del 14,1%, con un incremento della spesa complessiva, che ha raggiunto i 226,6 milioni di euro. Le stime per il 2025 prevedono una crescita ulteriore del 27% nel numero di arrivi, alimentando l’ottimismo tra gli operatori turistici.