
Papa Leone XIV: per salvare il mondo serve la decrescita globale

La lotta contro il cambiamento climatico ha trovato una nuova voce nella Chiesa con Papa Leone XIV, che riprende e rilancia l’impegno del suo predecessore, Papa Francesco, in favore di un mondo più sostenibile. Con l’enciclica Laudato si’, Francesco aveva già posto l’accento sulle problematiche legate all’ambiente, e il nuovo pontefice continua su questa strada, richiamando l’Occidente a un cambio di passo urgente. Preoccupato per i disastri climatici sempre più frequenti e intensi, il Santo Padre si rivolge a una mobilitazione globale, incoraggiando i cattolici del Global South a fare fronte comune per contrastare il riscaldamento globale.
Nel suo intervento di ieri, Leone XIV ha enfatizzato due concetti chiave: decrescita e decarbonizzazione. Parole che trovano una forte eco nelle politiche dell’Onu, ma che restano oggetto di forti critiche da parte dei negazionisti del clima e delle potenti lobby dei combustibili fossili. Per la Chiesa, la decrescita significa una riflessione profonda sugli stili di vita consumistici dell’Occidente e una necessaria rinuncia economica per ridurre l’impatto ambientale. Il cardinale Jaime Spengler, firmatario del documento vaticano, ha precisato che il cambiamento non è solo una questione ecologica, ma anche sociale. La decarbonizzazione implica un cambiamento radicale delle politiche energetiche, con l’abbandono graduale dei combustibili fossili e la ricerca di fonti energetiche alternative, in un’ottica di giustizia sociale.
Le parole del Papa non si limitano a una critica agli stili di vita occidentali, ma si estendono a un invito a rivedere la politica globale in materia di giustizia sociale e governance ambientale. La Chiesa condanna il “capitalismo verde” e l’estrazione mineraria aggressiva, sottolineando il sacrificio degli ecosistemi in nome del profitto. Un messaggio radicale che pone al centro l’inclusività delle comunità più colpite dai cambiamenti climatici. Con l’avvicinarsi della Cop30 in Brasile, questo documento comune degli episcopati asiatici, africani e latinoamericani si prepara a richiamare la politica internazionale all’azione, chiedendo il rafforzamento dei processi multilaterali e l’adozione di misure per contenere i livelli di CO2, ribadendo l’importanza degli accordi di Parigi. A questi impegni si aggiunge il grido di allarme dei dati forniti dall’IPCC, che ha confermato il riscaldamento medio globale di 1,55 gradi nel 2024, sottolineando l’urgenza di un intervento immediato.
Nel cuore di questa battaglia ecologica, Leone XIV si distingue come un leader che non solo denuncia i disastri naturali, ma fa appello alla solidarietà e alla responsabilità globale. Mentre il pontefice si prepara a ricevere in udienza la premier Giorgia Meloni, il mondo attende il suo impegno concreto e la sua partecipazione ai prossimi eventi climatici, nonostante i numerosi impegni giubilari. La Chiesa, attraverso il suo nuovo pontefice, continua a sostenere la necessità di un cambiamento radicale e inclusivo, puntando sulla giustizia sociale e sulla protezione dell’ambiente come pilastri fondamentali della fede.