
Lazio: la ceramica traina la ripresa, l’agroalimentare frena. Cresce l’export

Il tessuto economico del Lazio mostra dinamiche contrastanti nell’ultimo report dei Poli tecnologici del Lazio di Intesa Sanpaolo, con eccellenze che trainano la crescita e settori che registrano una frenata. In particolare, il distretto della ceramica di Civita Castellana si distingue per una solida ripresa, mentre l’agroalimentare dell’AgroPontino accusa un rallentamento.
Il distretto della ceramica di Civita Castellana continua il suo trend positivo, segnando un +3,7% tendenziale nel quarto trimestre del 2024, che si aggiunge al +7,2% del trimestre precedente. Questo porta il risultato cumulato dell’anno a 116,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2023 (+0,4%). Un risultato migliore rispetto al distretto delle Piastrelle di Sassuolo, che pur registrando un +1,6% nel quarto trimestre, chiude l’anno con una leggera contrazione (-1,3%). Sul fronte dei mercati esteri, ottime performance si registrano in Paesi Bassi (+13,1%), Austria (+20%) e Germania (+7,5%), compensando le flessioni in Svizzera (-10,6%), Francia (-12%) e Stati Uniti (-19%). Rispetto agli altri poli ceramici nazionali, i dazi USA preoccupano meno Civita Castellana, dato che il mercato americano pesa il 5,6% sull’export totale, inferiore a Sassuolo (12,5%) e alla media nazionale (11%).
Situazione diversa per il distretto dell’ortofrutta dell’AgroPontino, che dopo la crescita a doppia cifra del 2023 (+13,4%), cala del 2,4% nel 2024, soprattutto a causa della frenata del quarto trimestre (-8,4%). Complessivamente, l’export si attesta a 227 milioni di euro, inferiore di 6 milioni rispetto al 2023 ma superiore di 22 milioni rispetto al 2022. La Germania, principale mercato di sbocco, si mantiene stabile, mentre pesano le performance negative in Polonia (-8,3%), Francia (-16,2%) e Stati Uniti (-53,2%), quest’ultimo con un peso limitato sull’export totale (1%).
Un segnale positivo per il futuro arriva dal fronte dell’innovazione. Il Lazio si conferma la terza regione in Italia per numero di start-up innovative, con circa 1.400, preceduta solo da Lombardia e Campania. Roma si posiziona come la seconda provincia italiana per concentrazione di queste nuove realtà imprenditoriali (1.282).
Sul fronte dell’export, il polo farmaceutico laziale segna una netta inversione di tendenza, con una crescita a doppia cifra del +22,6% dopo la battuta d’arresto del 2023 (-9,2%). A trainare le esportazioni sono principalmente Belgio, Paesi Bassi e Stati Uniti, che insieme rappresentano oltre il 77% dei mercati di riferimento.
«Le aziende laziali chiedono strumenti per rispondere alle incertezze geopolitiche e dei prezzi, il nostro Gruppo sta da tempo attivando tutte le leve per favorire la loro competitività anche attraverso accordi con primari partner e realtà associative, favorendo strumenti e risposte sia in termini di credito erogato che di accompagnamento, consulenza e supporto, che si tratti di accesso ai bandi del Pnrr, contatti con Hub tecnologici o rafforzamento e sviluppo su nuovi mercati», ha dichiarato Roberto Gabrielli, responsabile della Direzione regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo. «Nel Lazio contiamo circa 85.000 aziende clienti, alle quali lo scorso anno abbiamo erogato credito a medio lungo termine per circa 900 milioni di euro, con un andamento positivo confermato anche nel primo trimestre di quest’anno: le aziende della regione sono impegnate ad investire soprattutto in innovazione, internazionalizzazione, transizione digitale e sostenibilità ambientale».