
Fiumicino, Terminal 3 rinasce con un investimento da 250 milioni

Il Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino ha svelato ieri il suo nuovo volto dopo un imponente intervento di restyling durato quattro anni e costato oltre 250 milioni di euro. La “nuova” area dedicata ai voli extra-Schengen è stata inaugurata da Aeroporti di Roma (Gruppo Mundys), la società che gestisce anche lo scalo di Ciampino. Al taglio del nastro era presente anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha colto l’occasione per un sopralluogo insieme al sindaco di Fiumicino Mario Baccini, al presidente di Enac Luigi Di Palma e a una delegazione di rappresentanti istituzionali.
L’intervento ha interessato una superficie di 41 mila metri quadrati distribuiti su tre livelli, senza mai interrompere l’operatività dello scalo inaugurato nel lontano 1960. I lavori hanno mirato a “riportare all’origine” la facciata del Terminal 3, semplificandone l’aspetto per favorire l’illuminazione naturale.
Tra i miglioramenti apportati spiccano il rifacimento di sei isole check-in e la realizzazione di 150 nuovi banchi, portando il totale a 248 (di cui 60 self-service). Sono stati inoltre incrementati i nastri bagagli (da 9 a 14), rinnovata l’area dei controlli di sicurezza con 11 nuove macchine a scansione Rx e potenziata la capacità antisismica e antincendio, con un contestuale rinnovamento dell’illuminazione. Grazie a questi lavori, la capacità del Terminal 3 di accogliere i passeggeri in arrivo è cresciuta del 30%.
L’amministratore delegato di Adr, Marco Troncone, ha sottolineato come “questi lavori si inseriscono nella strategia di potenziamento infrastrutturale di medio-lungo periodo che, nel corso degli ultimi dieci anni, ci ha portati a investire sugli scali di Fiumicino e Ciampino circa tre miliardi, metà delle risorse impegnate nello stesso periodo da tutto il settore aeroportuale italiano”. Troncone ha poi annunciato la “prossima tappa sarà l’avvio del nuovo piano di sviluppo di lungo termine con altri 9 miliardi di euro di investimenti”.
Parole che hanno trovato eco nel ministro Salvini, secondo cui “Fiumicino deve poter crescere”. Sfruttando il clima di entusiasmo per il tennis, Salvini ha paragonato lo scalo a Jannik Sinner, come esempio di “continuo miglioramento”. Il leader leghista ha poi aggiunto: “Spero che non ci siano i micro-interessi dei “no”: i no-Tav, i no-ponte, i no-Olimpiade, i no-Fiumicino, no-Mose, che poi bloccano il Paese – qui servono dei “sì”, naturalmente compensando e tutelando i territori. Se Istanbul nei prossimi anni pensa di arrivare a 200 milioni di passeggeri e noi siamo a 50, dobbiamo correre e crescere”. Per questo, ha concluso Salvini, “l’ampliamento della rete di Fiumicino e di tutta la rete auto-portuale italiana a cui stiamo lavorando per me è prioritario”.
L’approvazione del piano di ampliamento rappresenterebbe un ulteriore passo avanti per l’aeroporto romano, che nel 2024 ha visto transitare quasi 50 milioni di passeggeri, con un’ulteriore crescita del 10% nei primi tre mesi del 2025, soprattutto grazie all’aumento dei voli per il Nord America. Recentemente, Fiumicino è entrato per la prima volta nella top 10 della classifica Skytrax dei migliori aeroporti del mondo, piazzandosi all’ottavo posto e ottenendo nuovamente le cinque stelle, massimo riconoscimento del settore.