
Le Congregazioni Generali e la preparazione al Conclave

Il processo che precede l’elezione del nuovo Papa è iniziato con le Congregazioni generali, le riunioni a porte chiuse dove i cardinali esaminano lo stato della Chiesa. La convocazione è stata inviata a tutti i 252 cardinali, elettori e non elettori, sparsi in tutto il mondo, per prepararsi a un momento cruciale per la Chiesa. Nonostante l’importanza dell’evento, già sono emerse polemiche, a partire dal cardinale di Hong Kong, Zen, che ha espresso il suo disappunto per l’accelerazione della riunione, senza aspettare che arrivassero tutti i cardinali, specialmente quelli provenienti da più lontano.
Il 22 aprile, si è svolta la prima riunione delle Congregazioni generali, in cui si sono presi i primi accordi operativi, tra cui la decisione di bloccare le cerimonie di canonizzazione, tra cui quella di Carlo Acutis. La riunione, però, ha anche sollevato diverse discussioni. Non solo la questione delle nomine dei teologi per le spiegazioni sullo stato della Chiesa, ma anche una forte tensione tra i cardinali, con la divisione tra i bergogliani, gli anti-bergogliani, e i moderati, tutti in attesa di un dibattito che si preannuncia complesso. Il dibattito è stato interrotto dalla figura di Angelo Becciu, che ha suscitato preoccupazioni sulla sua partecipazione al Conclave, nonostante la sua condanna in primo grado e la rinuncia alle prerogative del cardinale.
Con 133 cardinali elettori, di cui due malati e non partecipanti, il Conclave ha suscitato preoccupazioni per i suoi partecipanti, soprattutto alla luce di alcune critiche alle decisioni presi dal Papa Francesco prima della sua morte. Il testamento del Papa, con il focus sulla sinodalità della Chiesa, ha diviso il Collegio cardinalizio, con alcuni favorevoli a continuare il cammino avviato e altri critici, soprattutto riguardo l’impegno a intraprendere un cammino sinodale di tre anni.
Il Conclave si svolgerà secondo le rigide regole stabilite dalla costituzione Universi Dominici Gregis, con un sistema di votazione che richiede una maggioranza dei due terzi per eleggere il nuovo Papa. Le discussioni e le votazioni inizieranno nella Cappella Sistina, con ogni cardinale che dovrà proferire il giuramento di agire onestamente. Si prevede che la discussione sul futuro della Chiesa e sul prossimo Papa continui, con ogni cardinale che avrà tre minuti per esprimere la propria opinione durante le riunioni successive.