
Lotta alle occupazioni abusive, 500 sgomberi in un anno a Roma

Il Ministero dell’Interno, sotto la guida di Matteo Piantedosi, ha accelerato negli ultimi mesi sul contrasto alle occupazioni abusive nella Capitale. A partire dal gennaio 2024, sono stati effettuati quasi 500 sgomberi, confermando l’impegno a intervenire quotidianamente contro situazioni che pongono a rischio la sicurezza pubblica. Gli sgomberi, che vanno oltre le occupazioni storiche, sono pianificati in modo mirato, con l’obiettivo di restituire immobili e spazi a chi ne ha diritto. Le operazioni si concentrano su edifici, appartamenti, ma anche cantine, garage e altri spazi condivisi, con un’attenzione particolare alle situazioni di emergenza sociale e igienico-sanitaria.
Tra gli interventi più significativi ci sono quelli riguardanti il recupero di spazi occupati abusivamente, come l’ex Santa Maria della Pietà, la zona di Tor Bella Monaca e altre aree della Capitale. Il piano di sgomberi include anche la demolizione di edifici pericolanti, come nel caso delle palazzine Le Salzare di Ardea, diventate rifugio per spacciatori e criminali. Gli sgomberi non si limitano a liberare gli spazi, ma vanno oltre, con la distruzione di edifici fatiscenti, che spesso sono fonte di pericolo e degrado.
Le difficoltà di gestione dei complessi occupati abusivamente non sono poche. In molte situazioni, gli sgomberi hanno messo in evidenza le gravi condizioni strutturali degli edifici, che hanno richiesto azioni decisive. Si è proceduto con la demolizione di ville abusive, come quelle di via Costamagna, che appartenevano al clan Petrov, e la liberazione dell’ex Gil di via Portuense, di proprietà del demanio. Non solo la sicurezza, ma anche la necessità di recuperare il patrimonio pubblico è alla base di queste operazioni.
L’obiettivo della prefettura è quello di mettere in sicurezza le aree maggiormente vulnerabili, rimuovendo non solo gli occupanti, ma anche le strutture abusive, restituendo così la proprietà legittima a chi ne ha diritto. Tra gli altri interventi significativi, nel corso del 2024 sono stati liberati anche immobili adibiti a centri sociali non autorizzati e zone industriali, come le ex officine Romanazzi a Tor Cervara.
Gli sgomberi vanno di pari passo con il recupero di spazi e l’avvio di progetti di rigenerazione urbana. Oltre a liberare edifici, le azioni sono finalizzate anche a promuovere la riqualificazione di intere aree, come quelle di Ostia, San Basilio, e Tor Bella Monaca, dove il recupero di case popolari e residenze comunali è una priorità. Grazie a un piano di rinnovamento, le aree destinate alla riqualificazione sono diventate protagoniste di nuovi progetti di rigenerazione sociale.