
Al Teatro Tor Bella Monaca va in scena “Alice da grande”

Cosa succede quando Alice, orfana del suo magico Paese delle Meraviglie, si ritrova catapultata nel frenetico e caotico mondo reale, precisamente nella rotonda esistenziale di una famigerata piazza romana? La risposta arriva dal Teatro Tor Bella Monaca, che in collaborazione con Open ART, presenta “Alice da grande”, uno spettacolo scritto e interpretato con intensa espressività da Bruna Mandolino, con la regia illuminata di Paolo Ricchi.
Dal 17 al 19 aprile 2025, il palcoscenico si trasformerà in un universo multimediale e fiabesco, dove gli spettatori saranno condotti in un viaggio surreale attraverso le sfide del precario mondo del lavoro, l’urgente bisogno di autenticità e le inquietudini della scelta creativa.
In questa favola contemporanea, intrisa di un’irrequietezza fiduciosa, fa la sua comparsa anche un fugace Gatto del Cheshire, che svanisce nel momento in cui la vita si fa incalzante. La sua scomparsa, tuttavia, lascia dietro di sé un indizio sottile, una coda guizzante simile a un sogno, che permetterà ad Alice di compiere il suo personale “attraversamento dello specchio”.
“Alice da grande” si configura come uno spettacolo onirico che esplora la ricerca della creatività perduta, un’indagine che si colloca nel solco del realismo magico di buzzatiana memoria, sospeso tra realtà e incanto. La scena, volutamente essenziale, accoglie una seduta che si trasforma in un trono metafisico scolpito nel legno, abiti appesi che evocano ruoli effimeri, una valigetta carica di significati, un dialogo musicale che sottolinea le emozioni silenziose, e la vibrante presenza di Bruna Mandolino. L’attrice anima questi oggetti e sé stessa, assumendo di volta in volta sembianze corporee, eteree, danzanti e clownesche, tessendo una narrazione che è al contempo un percorso di consapevolezza e una vertigine sognante, arricchita da immagini video, corpo e voce.
Il cuore pulsante del racconto è Piazza Re di Roma, un luogo fisico che si fa metafora dell’anima, teatro delle trasformazioni e delle riflessioni di Alice. Lo spettacolo si presenta come un sequel ideale delle avventure della piccola Alice nel Paese delle Meraviglie, ritrovandola adulta, stordita ma carica di energia, in una “città non città” dove inciampa e danza nella selva dei sogni, delle ambizioni e delle difficoltà che artisti e poeti incontrano nel riconoscersi cittadini del mondo moderno.
“Alice da grande” non risparmia una critica surreale e graffiante all’alienazione della contemporaneità. In un mondo dominato da multinazionali onnivore che sembrano annientare l’individuo, emergono con forza, proprio dall’emarginazione sociale, le necessità più profonde: l’arte, le istanze creative, il bisogno di abbracciare la complessità, la graduale liberazione dal giudizio altrui e la costante ricerca di autenticità.
Alice è una donna che ha provato a indossare le molteplici “maschere” imposte dal bisogno di appartenenza e di sopravvivenza, sentendosi sempre a disagio con il quotidiano e faticando ad aderire pienamente ai ruoli assunti. Solo alla fine riuscirà ad accettare la sua vera essenza: quella di un’adulta-bambina, ancora curiosa e desiderosa di indagare le realtà ambivalenti, dove il bene e il male sono solo le due facce di una verità mai assoluta, ma sempre vividamente colorata dal rosso vibrante dell’anima.
Gli spettacoli andranno in scena da giovedì 17 a sabato 19 aprile, con inizio sempre alle 21. Per informazioni e prenotazioni, Teatro Tor Bella Monaca, Via Duilio Cambellotti, 1, telefono 062010579 (attivo dalle 10.30 alle 19.30).