
Al via 4.000 assunzioni nei Ministeri che sono sotto organico

Nonostante le massicce campagne di reclutamento attivate negli ultimi tre anni, la pubblica amministrazione italiana resta fortemente sottodimensionata. I dati aggiornati contenuti nei Piao – i Piani integrati di attività e organizzazione – mostrano una situazione allarmante: nei ministeri manca in media un dipendente su tre, con punte che superano addirittura il 50% in alcune amministrazioni.
A fotografare il quadro è l’analisi dei piani recentemente pubblicati dai principali dicasteri. Alla Difesa, ad esempio, risultano in servizio 11.503 dipendenti su una dotazione prevista di 20.000. Il ministero dell’Interno evidenzia una carenza del 30%, con 15.818 lavoratori contro i 22.613 necessari. Anche la Salute è in sofferenza, seppur in misura minore, con un 16% di scopertura.
Per rispondere alla carenza di personale, è stato pubblicato a marzo in Gazzetta Ufficiale un Dpcm che autorizza oltre 4.000 assunzioni nella Pa centrale. “Un intervento urgente per rafforzare la macchina dello Stato”, ha spiegato il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Il dicastero della Giustizia riceverà il contingente più ampio, con 1.734 unità da reclutare, mentre all’Interno ne sono previste 957. Al Mef sono attese circa 300 nuove figure, distribuite tra funzionari, dirigenti e assistenti.
Tuttavia, queste assunzioni serviranno principalmente a coprire il turn over dovuto ai pensionamenti, senza riuscire a colmare completamente le gravi carenze strutturali. In alcuni ministeri, come quello dell’Ambiente, il divario tra organico previsto e personale effettivo è ancora di quasi 500 unità.
Non tutti i dicasteri beneficeranno delle nuove assunzioni. Rimangono fuori, ad esempio, il ministero dell’Agricoltura, quello del Turismo – dove operano appena 45 persone su una pianta organica di 329 – e il ministero del Lavoro, che ha oltre 460 posti vacanti. Preoccupante anche la situazione del ministero dell’Istruzione, dove si registra una scopertura media del 50% e punte dell’87% tra i dirigenti di prima fascia.
L’obiettivo del governo è stabilizzare la macchina amministrativa, ma le risorse umane restano un punto critico. Nei prossimi mesi, sarà fondamentale accelerare concorsi, scorrimenti di graduatorie e meccanismi di progressione interna, affinché la Pa possa rispondere in maniera efficace alle sfide del presente e del futuro.