
Sentenza sull’omicidio Piscitelli: ergastolo per Calderon

Le lacrime dei familiari di Fabrizio Piscitelli hanno riempito l’aula bunker di Rebibbia, dopo che la terza Corte d’Assise ha condannato all’ergastolo Raul Esteban Calderon, accusato dell’omicidio del noto capo ultrà. La sentenza, tuttavia, ha lasciato un sapore amaro, poiché la Corte non ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso, chiesta dall’accusa e dalle parti civili.
Maria Assunta, madre di Piscitelli, ha espresso il suo dolore, affermando: “Oggi per me è un altro funerale, ma forse troverò ora un po’ di pace”. Angela Piscitelli, sorella di Fabrizio, ha commentato con delusione la sentenza al quotidiano Il Messaggero: “Sono delusa per il mancato riconoscimento del metodo mafioso. Chi ha potuto leggere le carte di questo processo e quelle che leggeremo sui mandanti onestamente io ho difficoltà a non riconoscerla”. Ha poi aggiunto: “Voglio giustizia per mio fratello che doveva stare in carcere ma non in un’urna”.
Il pubblico ministero Mario Palazzi ha sottolineato che questo è solo un tassello di un’indagine più ampia: “È una storia che non finisce qui, ma qui potete e dovete dare un contributo di verità, quello che la comunità tutta chiede”. Le indagini sui mandanti dell’omicidio sono ancora in corso, con possibili sviluppi futuri. La difesa di Calderon ha cercato di smontare le prove dell’accusa, mettendo in discussione la testimonianza dell’ex compagna di Calderon, Rina Bussone, e la validità del video che lo ritraeva sulla scena del crimine.
“Noi sosteniamo che l’autore di questo omicidio non sia Calderon. Per questo siamo totalmente insoddisfatti“, ha detto l’avvocato difensore Gian Domenico Caiazza, insieme alla collega Eleonora Nicla Moiraghi. ”Il fatto che non sia stato riconosciuto il metodo mafioso è certamente un risultato – sottolinea il penalista – I giudici hanno escluso anche l’aggravante del nesso teleologico tra il furto dell’arma e l’omicidio. Se è stata esclusa questa aggravante dobbiamo immaginare che abbiano escluso forse che l’arma dell’omicidio sia stata quella, ma lo capiremo leggendo le motivazioni. Siamo comunque persuasi che non sia Calderon l’autore dell’omicidio. Non c’è dubbio che ricorreremo in appello”.
Andrea Piscitelli, fratello di Fabrizio, ha dichiarato: “Non ci poteva essere un’altra sentenza”. L’accusa ha delineato il contesto in cui è maturato l’omicidio, evidenziando i contrasti tra Piscitelli e altri esponenti della criminalità romana. L’omicidio di Fabrizio Piscitelli, avvenuto il 7 agosto 2019 al parco degli Acquedotti, ha scosso la criminalità organizzata romana. Cinque anni dopo, Raul Esteban Calderon è stato condannato all’ergastolo.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Piscitelli aveva un appuntamento con Alessandro Capriotti, ma si trattava di un tranello. L’omicidio sarebbe stato orchestrato da chi aveva interesse a eliminarlo, in un contesto in cui Michele Senese aveva ancora un ruolo di rilievo, tanto da essere riconosciuto da molti negli ambienti della mala romana come “il re”. Le indagini sui mandanti dell’omicidio sono ancora in corso, e potrebbero portare a nuovi sviluppi.