
Roma: al via la campagna per la sicurezza stradale nei “black point”

A Roma è partita la campagna di messa in sicurezza dei “black point”, ovvero i punti più pericolosi per automobilisti, motociclisti e pedoni. Gli interventi, iniziati a febbraio, riguardano sia strade ad alta percorrenza veicolare che attraversamenti pedonali. L’obiettivo è ridurre entro dieci anni del 50% il numero di decessi e feriti gravi sulle strade della Capitale.
I lavori sono iniziati nel X Municipio, tra via Canale della Lingua e via Pindaro, e in zona Ostiense, in via Odoardo Baccari. Entro il prossimo mese di marzo partiranno i cantieri per la messa in sicurezza di altri incroci ad alto rischio veicolare, tra cui via Casale di San Basilio, via Padre Semeria e piazza Agricoltura.
Particolarmente ricco è il programma di interventi per la sicurezza dei pedoni: dopo via Beccari, a marzo toccherà a via Ferdinando di Savoia e viale Cardinal Ginnasi, ad aprile a largo Somalia, a giugno a via Ravenna, via Recanati, via delle Isole di Capoverde e via Portuense, a luglio a via di Pietralata, ad agosto a via Ugo Ojetti, via dell’Acqua Bullicante e via Quirino Majorana, a ottobre a via Nomentana e via Acqua Bullicante, a novembre a via Casilina e piazzale Dunant, a dicembre a via Casilina.
Gli interventi prevedono una migliore definizione delle traiettorie, nuova segnaletica orizzontale e verticale, controllo e riduzione della velocità, riprofilatura dei cigli e dei cordoli spartitraffico, rimodulazione e messa in sicurezza degli attraversamenti e dei percorsi pedonali, ottimizzazione degli spazi di sosta e visibilità, nonché della regolazione semaforica.
L’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha dichiarato che «prosegue senza sosta il lavoro per garantire la sicurezza sulle nostre strade», sottolineando come riferimento il programma “Vision Zero” che prevede la riduzione entro tre anni del 20% ed entro dieci del 50% del numero di decessi e dei feriti gravi. Il Campidoglio prevede anche il monitoraggio dell’efficacia degli interventi messi in campo per gli attraversamenti più a rischio, per intervenire qualora fossero necessarie ulteriori modifiche.