
Ama e l’emergenza assenteismo: il 23% dei lavoratori non si presenta

Un documento di Ama evidenzia criticità significative nella gestione del personale, con dati allarmanti sull’assenteismo e sulla distribuzione dei lavoratori. Secondo il report, su 4.133 operatori impiegati nelle attività di spazzamento e raccolta dei rifiuti, circa 950 risultano assenti ogni giorno, pari al 23%. Inoltre, il 30% dei dipendenti usufruisce dei permessi previsti dalla legge 104, con picchi che in alcune unità organizzative raggiungono il 47% della forza lavoro, creando problemi nella pianificazione dei servizi.
Un altro nodo cruciale riguarda le tipologie di contratto: il 75% dei dipendenti ha un contratto che prevede il lavoro solo dal lunedì al venerdì, mentre solo 1.031 lavoratori sono operativi anche nei fine settimana. Questa situazione incide sulla qualità del servizio, poiché nei weekend i rifiuti continuano ad accumularsi, ma il personale disponibile è insufficiente a garantire un intervento capillare.
Per affrontare queste criticità, Ama ha presentato un piano di mobilità che prevede lo spostamento di 333 operatori dalle periferie al centro, dove la domanda di lavoro domenicale è più alta. Altri 400 lavoratori verranno ricollocati dalle zone centrali verso le aree periferiche. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dagli straordinari, con un taglio stimato dell’85% delle spese aggiuntive per il lavoro domenicale.
La riorganizzazione sarà attuata in due fasi: inizialmente si punterà sulla mobilità volontaria, riservata al personale in esubero. Se necessario, si procederà con una seconda fase, aperta a tutti gli addetti allo spazzamento e alla raccolta. In caso di ulteriori necessità, Ama potrà attuare una mobilità d’ufficio.
Questa ristrutturazione si inserisce nel quadro delle convenzioni con il Comune di Roma, che prevedono il miglioramento dei servizi essenziali nei giorni festivi, inclusi il lavaggio delle strade e la pulizia dei cassonetti. L’azienda punta così a garantire una maggiore efficienza nella gestione dei rifiuti e una più equa distribuzione del personale sul territorio.