
Roma, lancia una Molotov contro la casa della ex-compagna: arrestato

Un incubo senza fine per una donna di 39 anni, perseguitata, minacciata e umiliata dall’ex compagno, un uomo di 46 anni, che non ha accettato la fine della loro relazione. La sua ossessione si è trasformata in una vera e propria escalation di violenza, culminata con il lancio di una bomba incendiaria contro l’abitazione della vittima nel quartiere di Cinecittà. Oltre agli atti persecutori, l’uomo ha commesso anche il reato di revenge porn, diffondendo sul web video intimi della coppia senza il consenso della donna. È stata un’amica della vittima ad accorgersi della presenza dei filmati online e ad avvisarla, provocando un forte shock nella 39enne, che ha accusato un malore dopo aver scoperto la violazione della sua privacy.
L’inferno per la donna è iniziato nel luglio dello scorso anno, quando ha deciso di chiudere la relazione e ha chiesto aiuto ai carabinieri dopo le prime minacce di morte ricevute dall’ex compagno. I militari di Cinecittà hanno avviato un’indagine che ha portato alla scoperta di una serie di reati commessi dall’uomo, tra cui atti persecutori, diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito, accesso abusivo a sistemi informatici, calunnia e danneggiamento a seguito di incendio. Dopo un primo ammonimento delle forze dell’ordine, la situazione è peggiorata: una notte, il 46enne ha lanciato una molotov contro il portone dell’abitazione della donna, provocando un principio d’incendio che ha messo a rischio anche il figlio piccolo della coppia. Grazie alle telecamere di sorveglianza, i carabinieri hanno identificato il responsabile, ripreso mentre arrivava in auto, entrava nel pianerottolo e innescava la bomba incendiaria.
Oltre agli atti di violenza fisica, l’uomo ha cercato di danneggiare psicologicamente l’ex compagna, vandalizzando la sua auto e cercando di screditarla attraverso false segnalazioni alle forze dell’ordine tramite l’applicazione YouPol, usata per denunciare reati in forma anonima. Più volte la polizia è intervenuta nella sua abitazione, convinta che la violenta fosse lei, ma le spiegazioni della donna hanno chiarito la verità. Il culmine della persecuzione è stato il caricamento su internet dei video intimi della coppia, un gesto che ha definitivamente portato all’emissione di un’ordinanza di arresto per l’uomo, che ora si trova ai domiciliari in attesa delle prossime decisioni della magistratura.